Mosca e Nuova Delhi discutono le strategie regionali in ottica Afghanistan

di Silvia Boltuc * –

La recente visita a Mosca del ministro degli Esteri indiano, Subrahmanyam Jaishankar, suggerisce come i rapporti fra la Russia e l’India si stiano intensificando. Mosca guarda a Nuova Delhi come un importante partner commerciale e un prezioso alleato in scenari di primaria importanza quali l’Afghanistan e l’Indo-Pacifico.
Il 7 luglio il ministro degli Esteri indiano, Subrahmanyam Jaishankar, è volato a Mosca per una visita di tre giorni in cui si è discussa l’agenda bilaterale, gli interessi internazionali comuni e la preparazione del prossimo vertice ufficiale fra i due paesi.
Il ministro degli Esteri indiano ha affrontato il tema degli interessi commerciali con il vice primo ministro russo Yury Borisov, con cui dirige la Commissione Intergovernativa per il Commercio e la Cooperazione Economica, sottolineando come gli scambi fra Mosca e Nuova Delhi siano cresciuti del 12% nei primi quattro mesi di quest’anno. A tal proposito, Jaishankar ha manifestato l’interesse dell’India ad avviare colloqui con la Commissione Economica Eurasiatica sulla creazione di un’area di libero scambio ed è stato costituito un gruppo di lavoro che persegua questo obiettivo.
Di fondamentale importanza sarà anche l’inserimento o meno del porto iraniano di Chabahar fortemente voluto da Nuova Delhi all’interno del Corridoio Internazionale di Trasporto Nord Sud (INSTC) così da poter esportare le merci indiane verso la Russia (Geopolitica del porto iraniano di Chabahar).
Il ministro degli Esteri Sergey Lavrov ha sottolineato in conferenza stampa le solide basi di fiducia che da sempre caratterizzano i rapporti fra i due paesi definendoli ‘immuni all’ambiente politico internazionale’. In questa ottica, un importante risultato conseguito da Mosca sono gli accordi firmati dal Fondo di Investimenti Diretti Russo con le principali aziende farmaceutiche indiane per la produzione del vaccino russo Sputnik V in loco.
Durante l’incontro le due parti hanno discusso diverse questioni come la difesa e la stabilità regionale, temi su cui Mosca e Nuova Delhi intendono intensificare la loro collaborazione. Sul piano della difesa si sta lavorando per ampliare il quadro giuridico degli attuali contratti di cooperazione. Nello specifico, si sta discutendo della possibilità di realizzare in India prodotti per la difesa russi e creare delle joint venture.
Durante gli incontri si è parlato di cooperazioni in scenari regionali di primaria importanza quali l’Afghanistan, la Siria e la Libia. Lavrov ha dichiarato l’importanza della cooperazione fra i due paesi all’interno del G20, della Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (SCO), dei BRICS e delle Nazioni Unite, dove l’India è attualmente membro del Consiglio di Sicurezza. Il ministro russo ha inoltre affermato che vi sono stati ulteriori contatti promettenti fra la Russia, l’India e la Cina a cui seguiranno ulteriori incontri a livello ministeriale.
A margine, un ulteriore risultato conseguito da Mosca nell’ambito della cooperazione energetica, è stato l’avvio dei lavori lo scorso 29 giugno 2021 dell’Unità 5 della centrale nucleare di Kudankulam, realizzata in collaborazione con l’azienda russa Atomstroyexport.
Lavrov e Jaishankar hanno discusso anche la questione del nucleare iraniano. Occorre notare che le relazioni fra India e Iran sono in crescita grazie anche alla recente collaborazione nella realizzazione comune del porto di Chabahar. Durante il viaggio verso la Russia, il ministro degli esteri indiano ha fatto tappa a Tehera dove ha consegnato un messaggio personale del Presidente Narendra Moodi al neopresidente eletto dell’Iran Ebrahim Raisi. Si evince come per la Russia l’India stia divenendo un interlocutore importante nelle trattative per far rientrare l’Iran nell’accordo sul nucleare.
I temi trattati e la tempistica dell’incontro appena avvenuto fra Mosca e Nuova Delhi suggeriscono quali potrebbero essere gli scenari futuri della regione e le possibili alleanze regionali. L’Afghanistan è un tema caldo per entrambi: la destabilizzazione seguita al ritiro delle truppe statunitensi e la difficoltà delle forze afghane di impedire l’espansione dei territori sotto il controllo dei talebani lasciano un vuoto di potere che gli attori regionali intendono riempire. L’India negli ultimi anni ha fatto importanti investimenti nel paese che intende preservare e, inoltre, l’Afghanistan è terreno di scontro con i suoi antagonisti regionali Cina e Pakistan. La conquista di importanti roccaforti da parte dei talebani preoccupa Nuova Delhi, perché questo rappresenta il rischio di uno scontro diretto con Islamabad visto il rinnovato supporto pakistano a diverse compagini talebane. In quest’ottica, una stringente collaborazione con Russia e Iran garantiranno all’India un maggior margine di sicurezza.
Occorre infine sottolineare che l’India ha ottenuto importanti risultati nell’ambito delle relazioni internazionali con attori chiave della regione. Va infatti notato che Nuova Delhi, oltre alle suddette cooperazioni con Mosca, è un alleato fondamentale sia di Washington che di Teheran in ottica afghana e indo-pacifica.
Lavrov e Jaishankar hanno discusso la loro cooperazione nell’area dell’Indo-Pacifico concordando, come affermato dallo stesso ministro degli esteri russo in conferenza, la loro posizione a favore del mantenimento e del rafforzamento del ruolo centrale dell’ASEAN nell’architettura di sicurezza che ha preso forma nell’ultimo decennio, compresi il vertice dell’Asia orientale, il forum regionale dell’ASEAN sulla sicurezza e le riunioni dei ministri della difesa dell’ASEAN. È interessante il tentativo di Mosca di stringere le fila con Nuova Delhi sulla questione, perché uno dei motivi cardine dell’alleanza statunitense-indiana è proprio la cooperazione nell’Indo-Pacifico.
In ottica afghana è possibile notare come la visita del ministro degli esteri indiano sia a Mosca che nel recente passato a Teheran sia coincisa con le visite di una delegazione talebana: in effetti, nel suo viaggio verso Mosca Jaishankar ha fatto tappa a Teheran nel momento in cui era in visita una delegazione talebana di alto livello guidata dal capo dell’ufficio politico talebano Sher Mohammad Abbas Stanekzai e dell’ex vicepresidente afghano Yunus Qanooni. Nei giorni successivi, quando il ministro degli esteri indiano era a Mosca, la sua visita si era sovrapposta a quella della delegazione del movimento talebano guidata da Maylyawi Shahabuddine Delawar, uno dei capi dell’ufficio politico in Qatar. L’incontro ufficiale tra il rappresentante speciale del presidente russo per l’Afghanistan, Zamir Kabulov, e i talebani è avvenuto giovedì 8 luglio ed è stato fortemente voluto da Mosca a seguito dell’avanzamento dei talebani nel nord del paese che recentemente ha causato instabilità al confine con il Tajikistan preoccupando Mosca per la sicurezza regionale (Tajikistan: the Kremlin’s frontier against the Taliban; Afghanistan: Taliban offensive in the north alarms Central Asia). Anche se India e Russia hanno negato che vi siano stati incontri trilaterali o comunque contatti ufficiali fra la delegazione indiana e quella talebana, occorre notare come già in passato Iran, India e Russia hanno affrontato congiuntamente le problematiche relative al regime talebano avendo nel 2001 sostenuto l’Alleanza del Nord.

* Silvia Boltuc. Analista specializzata in relazioni internazionali, energia e conflitti nello spazio post-Sovietico, in Medio Oriente e Nord Africa. Associate Director presso ASRIE Analytica dove gestice il programma di ricerca “Eurasian Energy Market”, è anche responsabile dell’Area Energia e Nuove Tecnologie del CeSEM-Centro Studi Eurasia Mediterraneo.