Mozambico. Alle elezioni generali probabile riconferma del presidente Filipe Nyusi

di Alberto Galvi

Si sono svolte in Mozambico lo scorso 15 ottobre le elezioni generali. I risultati finali sono previsti entro 15 giorni dalla chiusura delle urne, in attesa di una rielezione del presidente Nyusi del partito Frelimo. Il Mozambico è indipendente dal Portogallo dal 1975, e da allora i leader del partito Frelimo hanno governato il paese.
Il principale partito di opposizione è il Renamo, e punta a vincere solo nelle elezioni locali, in particolare nelle sue roccaforti tradizionali. Il partito Renamo potrebbe vincere dalle 3 alle 5 province su un totale delle 10 del Mozambico. Frelimo e Renamo furono rivali nella lunga guerra civile, che si concluse nel 1992.
In Mozambico la guerra intestina è durata 15 anni, provocando un milione di morti. Nonostante i combattimenti fossero conclusi, il partito di opposizione Renamo ha ripreso le armi tra il 2013 e il 2016. Negli anni successivi le tensioni sono continuate fino a quando Nyusi e Momade non hanno firmato un accordo di pace nell’agosto di quest’anno.
Oltre a Filipe Nyusi del partito Frelimo, gli altri candidati alla presidenza del Mozambico sono: Ossufo Momade del Renamo, Daviz Simango de MDM (Democratic Movement of Mozambique) e Mario Albino del partito AMUSI (United Movement for Action and Integral Salvation). I potenziali candidati esclusi dalla campagna elettorale sono: Hélder Mendoça e Alice Mabota.
Oltre ai 4 candidati presidenti, erano presenti diversi partiti e molteplici coalizioni in corsa per le elezioni legislative e provinciali. In codesta tornata elettorale si è votato per la prima volta per i governatori provinciali, che precedentemente erano nominati direttamente dal presidente della Repubblica.
In queste elezioni si è votato inoltre per i 247 membri del Parlamento, anche se però i parlamentari sono in totale 250. Gli altri 3 seggi sono assegnati 1 al presidente della Repubblica, e 2 alle comunità mozambicane all’estero, 1 per il continente africano e 1 per il resto del mondo. I 2 seggi all’estero sono assegnati tra i partiti eletti. Tutti i parlamentari nominati hanno una durata di 5 anni.
Per quanto riguarda il presidente della Repubblica, è eletto direttamente a maggioranza assoluta, con voto popolare in 2 turni se necessario per un mandato di 5 anni. Gli elettori che potevano votare erano 13 milioni sui 30 milioni del totale della popolazione mozambicana.
Durante la campagna elettorale, l’opposizione ha accusato il partito d Frelimo di truccare i sondaggi, e di intimidire i sostenitori di Renamo, impedendo loro di appendere i manifesti dei candidati. Inoltre sospetti attacchi jihadisti sono continuati nel nord del paese.
Il Mozambico occupa un posto strategico nell’Africa meridionale, dove le grandi compagnie petrolifere statunitensi come la Exxon Mobil Corporation e Total stanno conducendo investimenti sui giacimenti di gas offshore, per un valore di diversi miliardi di dollari.
Le compagnie petrolifere sono però state coinvolte dalla violenza dei gruppi radicali islamici come l’ASWJ (al-Sunnah wa Jamaah). Le continue violenze perpetrate dagli islamisti potrebbero far affievolire gli interessi da parte di aziende straniere nei confronti dei lucrosi giacimenti di gas al largo di Cabo Delgado.
Dalla fine del 2017, codesti gruppi hanno attaccato dozzine di villaggi nella provincia settentrionale di Cabo Delgado a maggioranza musulmana, mentre le province meridionali, sono a maggioranza cristiana.
Gli ASWJ, sono vicini agli al-Shabaab, un gruppo radicale islamico presente in tutto il Corno d’Africa ed ideologicamente alleati dell’IS (Islamic State). Negli ultimi 2 anni, più di 300 persone sono state uccise e centinaia di persone sono rimaste ferite. Questi gruppi hanno anche bruciato o devastato oltre un migliaio di case.
Negli ultimi mesi, a provocare centinaia morti tra la popolazione civile mozambicana ci hanno pensato anche 2 cicloni molto violenti come quelli di Ida, che travolse la città di Beria, e Kenneth, che colpì le coste settentrionali del Mozambico ed il suo entroterra, distruggendo case e diverse infrastrutture. Inoltre dopo il passaggio dei cicloni, è rimasto il pericolo di malattie come la malaria e il colera, causata dall’acqua stagnante formatasi a causa delle piogge.
Un evento che ha toccato positivamente i mozambicani, è la visita dello scorso settembre di Papa Francesco, che ha incontrato una folla di centinaia di migliaia di persone nella capitale Maputo. Tra i grossi problemi che colpiscono il paese c’è l’HIV, la povertà e le profonde disuguaglianze, nonostante le enormi ricchezze naturali che abbondano nel Mozambico.
Le elezioni appena svolte, rappresentano per la popolazione mozambicana una speranza, non tanto per il risultato, che appare scontato con la riconferma ancora non ufficiale del presidente Filipe Nyusi, ma per la possibilità che il processo di pace possa durare.
In questi mesi di campagna elettorale, gli episodi di corruzione che hanno coinvolto i politici dei diversi schieramenti, i brogli elettorali, le violenze islamiste, in aggiunta alla povertà e alle malattie a cui una buona parte della popolazione deve fare fronte, rendono la strada verso la pace molto tortuosa.