Mozambico. I paesi Sadc invieranno militari per sedare l’insurrezione jihadista

di Alberto Galvi

I paesi della SADC (Southern African Development Community) hanno deciso di dispiegare truppe in Mozambico per aiutare il governo di Maputo a sedare la sanguinosa insurrezione jihadista che ha provocato negli ultimi tre anni il caos nel nord del paese.
Ai colloqui di Maputo hanno partecipato i leader di alcuni paesi SADC, nello specifico Botswana, Malawi, Mozambico, Sudafrica, Repubblica Democratica del Congo, Eswatini, Tanzania e Zimbabwe. La SADC ha approvato il dispiegamento di una forza militare, anche se ha offerto pochi dettagli operativi specifici per combattere il terrorismo a Cabo Delgado. La forza di riserva fa parte di un patto di difesa regionale che consente l’intervento militare per prevenire la diffusione del conflitto.
La decisione pone fine a mesi di deliberazioni e disaccordi tra i membri del blocco della SADC su ciò che è necessario per arginare la violenza. Il Mozambico aveva inizialmente liquidato la violenza come banditismo, ma un attacco nel polo del gas di Palma ha attirato l’attenzione internazionale poiché gli stranieri erano stati presi di mira.
Dall’inizio del conflitto nel 2017 quasi 800mila persone, di cui la metà bambini, sono state costrette a lasciare le loro case nella provincia di Cabo Delgado, ed i morti sono quasi 3mila.
Gli attacchi dei terroristi jihadisti degli al-Shabaab sono costantemente aumentati, mentre i combattenti legati all’ISIL (Stato Islamico dell’Iraq e del Levante) hanno saccheggiato città, decapitato civili, ottenuto il controllo di strade e distrutto infrastrutture; in alcuni casi hanno costretto gli uomini del posto a entrare nei loro ranghi e le donne a diventare schiave del sesso.
Dall’agosto 2020 i combattenti jihadisti hanno il controllo della principale città portuale di Mocimboa da Praia, e a marzo hanno lanciato un assalto coordinato alla città di Palma, uccidendo dozzine di mozambicani e alcuni appaltatori stranieri nel vicino impianto di lavorazione di gas naturale liquido ad Afungi, costringendo oltre 67mila persone ad abbandonare le proprie case.
L’attacco ha spinto il colosso energetico francese Total a sospendere il progetto Afungi in attesa di un ritorno alla sicurezza. Questa decisione della società francese ha aumentato la pressione sul Mozambico affinché adottasse misure più severe per proteggere adeguatamente l’area. Per combattere i guerriglieri jihadisti il governo mozambiano ha già schierato migliaia di soldati a Cabo Delgado.