Mozambico. Violenza jihadista e corruzione bloccano sviluppo e infrastrutture

di Alberto Galvi

Nella regione settentrionale di Cabo Delgado in Mozambico la violenta insurrezione johadista sembra non avere fine. La popolazione della regione settentrionale del Paese ha anche espresso malcontento per la mancanza di sviluppo nel momento inn cui i grandi progetti sul gas aumentano le entrate del governo centrale.
L’insurrezione jihadista iniziata nel 2017 nella provincia di Cabo Delgado ha innescato un effetto domino che ha rovesciato istituzioni fragili e poi ha insanguinato le province vicine di Niassa e Nampula. Inoltre le armi e le munizioni ribate los corso anno dalle basi dell’esercito hanno determinato una magigore capacità offensiva degli insorti.
Le Nazioni Unite stimano che 1,3 milioni di persone necessitano urgentemente di assistenza umanitaria nell’area. Il colera è in aumento e la violenza ha distrutto il 36 percento delle strutture sanitarie della zona.
Quasi 950mila persone stanno affrontando una grave crisi umanitaria. Nel 2020 quasi 580mila persone sono state costrette a fuggire dalle proprie case a causa della violenza jihadista. A sua volta la risposta del governo del Mozambico agli attacchi di Ansar al-Sunna ha provocato la morte di civili e danni alle proprietà.
La violenza ha distrutto i mezzi di sussistenza, sconvolto i mercati e fatto aumentare i prezzi dei beni essenziali. Inoltre strade e rotte marittime meglio pattugliate hanno contribuito a comprimere le linee di approvvigionamento degli insorti.
E’ possibile che i ribelli perderanno terreno, ma è anche possibile che cercheranno di estendere il loro raggio d’azione in un’altra provincia. Fonti militari hanno aggiunto che diversi gruppi si erano ritirati dai villaggi e dalla boscaglia circostante, dove la ricerca di cibo è difficile.
Nel frattempo l’esercito del Mozambico è intervenuto, ma questo conflitto richiederà tempo per risolversi. Il mese scorso le truppe governative hanno lanciato una serie di attacchi aerei sul distretto di Palma, l’hub terrestre del progetto del gas dove sarebbero stati uccisi diversi jihadisti.
Per i prossimi due decenni le aziende occidentali e asiatiche stanno prendendo in considerazione la possibilità di effettuare investimenti per oltre 100 miliardi di dollari per sviluppare progetti di gas che potrebbero produrre 50 milioni di tonnellate all’anno.
La compagnia petrolifera francese Total sta portando avanti il suo progetto mega-gas a Cabo Delgado. Questa prospettiva però è minacciata dalla violenza jihadista, mentre il governo del Mozambico lotta per attuare la sua strategia di sicurezza.
Inoltre la corruzione e la concussione hanno fatto affondare le finanze del governo mozambicano, lasciandolo con poco da spendere in progetti di sviluppo e infrastrutture.