di Giuseppe Gagliano –
La giunta militare del Myanmar ha annunciato l’intenzione di condurre un censimento nazionale in preparazione delle elezioni previste per novembre 2025, ma la situazione nel paese rende questa impresa estremamente complessa. Da quando il colpo di stato del febbraio 2021 ha rovesciato il governo democraticamente eletto della National League for Democracy (NLD), il Myanmar è sprofondato in una guerra civile che ha visto il controllo di vaste aree passare nelle mani di gruppi ribelli e organizzazioni etniche armate. In questo contesto, gli oppositori del regime sostengono che il censimento non potrà essere completato in modo equo e inclusivo, poiché molte delle aree più remote e colpite dal conflitto sono inaccessibili alle autorità governative. Secondo le stime, solo la metà dei 55 milioni di abitanti potrebbe essere inclusa nel conteggio, sollevando seri dubbi sulla legittimità delle elezioni pianificate.
I leader civili dell’NLD, deposti dalla giunta, hanno espresso preoccupazioni riguardo alla possibilità che il censimento e le successive elezioni siano manipolati per favorire il regime militare e consolidare ulteriormente il loro controllo sul paese. La comunità internazionale, già critica nei confronti della giunta per le violazioni dei diritti umani e la repressione delle proteste, guarda con apprensione all’evolversi della situazione, temendo che il censimento possa essere utilizzato come strumento per escludere una larga parte della popolazione, soprattutto nelle zone abitate da minoranze etniche, già marginalizzate. Inoltre, la crisi umanitaria provocata dalla guerra civile, con migliaia di sfollati e un sistema economico al collasso, rende il clima politico instabile e poco favorevole a qualsiasi forma di elezione democratica. La giunta, tuttavia, sembra determinata a proseguire con i suoi piani, nonostante le crescenti critiche interne ed esterne, sostenendo che il censimento è un passaggio necessario per garantire elezioni trasparenti e inclusive, anche se le prove sul campo suggeriscono il contrario.