Myanmar. L’Ue ha sottoposto 9 individui e 7 entità a un sesto round di sanzioni

di Alberto Galvi

L’Unione Europea ha sottoposto 9 persone e 7 entità del Myanmar a un sesto round di sanzioni. Si tratta di individui che, a seguito del colpo di Stato militare del 2021 che ha estromesso il governo democraticamente eletto della leader de facto Aung San Suu Kyi, hanno contribuito all’escalation della violenza e delle violazioni dei diritti umani.
L’Ue ha così condannato le gravi violazioni dei diritti umani a Myanmar, compresa la violenza sessuale e di genere, la persecuzione della società civile, cioè dei difensori dei diritti umani e dei giornalisti, nonché gli attacchi alla popolazione civile che hanno rpeso di mira anche bambini e persone appartenenti a minoranze etniche e religiose: recenti rapporti indicano di attacchi aerei mortali su obiettivi civili, comprese scuole e ospedali, da parte delle Forze armate di Myanmar.
Le persone sanzionate includono il ministro dell’Energia, ufficiali di alto grado, politici, uomini d’affari dipartimenti del ministero della Difesa, insieme a un’impresa statale sotto la sua giurisdizione e alle società private che forniscono fondi e armi ai militari. La Ue dispone complessivamente di misure restrittive nei confronti di 93 persone e 18 entità.
Coloro che vengono ad essere sanzionati sono soggetti al congelamento dei beni e al divieto di viaggio nel territorio Ue, ma vengono anche imposte restrizioni all’esportazione di attrezzature per il monitoraggio delle comunicazioni, che potrebbero essere utilizzate per la repressione interna.
Il colpo di Stato del 1 febbraio 2021 è avvenuto dopo che i militari hanno respinto l’esito delle elezioni del novembre 2020, che furono vinte in maniera schiacciante dal partito della Lega nazionale per la democrazia di Aung San Suu Kyi.
Prima che fosse sciolta la Commissione elettorale aveva negato le accuse di frode elettorale rivendicate dalla Giunta militare, la quale aveva imposto la legge marziale in quasi quaranta delle 330 divisioni amministrative di terzo livello, chiamate township, e prorogato lo stato di emergenza di sei mesi.
I militari hanno anche condotto attacchi aerei contro un movimento di resistenza emerso dopo il colpo di Stato. Al 20 febbraio quasi 20mila prigionieri politici sono detenuti e più di 3mila persone sono state uccise dai soldati della Giunta.