Nagorno-Karabakh. Armeni danno fuoco alle proprie case, ‘non le lasciamo agli azeri’

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Dopo la recente vittoria azera nella guerra contro i separatisti armeni del Nagorno Karabakh, gran parte dei territori che questi ultimi occupavano militarmente da quasi trent’anni, come sancito dai trattati di pace stipulati tra Baku ed Erevan, torneranno a breve sotto il controllo dell’Azerbaigian.
La popolazione armena dovrà quindi lasciare le città e i villaggi e già da giorni colonne di auto stanno lasciando queste regioni per dirigersi verso l’Armenia. Per non lasciare nulla in mano azera, prima di abbandonarle molti stanno però dando fuoco alle loro abitazioni e, in alcuni casi, sono state trasferite anche le tombe dei defunti; “non lasceremo le nostre in mano azera” dicono in molti prima di partire.
Dopo quasi trent’anni di stallo, una forte offensiva delle forze azere in sei settimane ha praticamente sbaragliato la resistenza dei combattenti armeni della repubblica del Nagorno Karabakh, consentendo a Baku di riprendere il controllo dell’altopiano e delle regioni circostanti occupate, un’area che costituisce circa il 20% della superficie totale dell’Azerbaigian oltre a costituire una regione militarmente ed economicamente strategica per il paese: il Karabakh è infatti un’area montuosa da cui si può avere il controllo di una vasta porzione di territorio azero e nella quale hanno il loro primo tratto gran parte dei fiumi che garantiscono l’approvvigionamento idrico alla repubblica caucasica.