Nagorno Karabakh. Scontri fra militari armeni e azeri

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Spari e colpi di artiglieria lungo il confine del Nagorno Karabakh, per la precisione nel distretto di Tovuz, tra militari armeni ed azerbaigiani, un conflitto ancora oggi aperto dopo che nel 1988 la regione si dichiarò indipendente dalla Repubblica Socialista Sovietica dell’Azerbaijan e venne occupata dai militari armeni. Nella guerra 1992 – 1994 persero la vita 30mila soldati, e l’occupazione del Nagorno Karabakh e di atre sette province dell’Azerbaijan da parte degli armeni provocò un milione di profughi. Al momento la Repubblica del Nagorno Karabakh è riconosciuta solo dall’Armenia, mentre il conflitto è mediato dall’Osce attraverso il Gruppo di Minsk (Armenia, Azerbaijan, Italia, Bielorussia, Germania, Portogallo, Paesi Bassi, Turchia, Svezia e Finlandia).
Scontri come quello di ieri sono tutt’altro che rari, ai quali segue il tradizionale rimpallo delle responsabilità: il ministero della Difesa dell’Azerbaijan ha riportato in una nota in cui si legge che “L’esercito dell’Armenia ha ripreso il bombardamento di artiglieria delle posizioni dell’esercito dell’Azerbaigian, come il villaggio di Agdam nel distretto di Tovuz, con mortai da 120 mm”, e che “Nel corso delle battaglie notturne, grazie al fuoco preciso delle nostre unità con artiglieria, mortai e carri armati, sono stati distrutti una roccaforte, installazioni di artiglieria, attrezzature automobilistiche e forze nemiche combattenti. Un soldato dell’esercito azerbaigiano è morto in battaglia. Attualmente le operazioni sono sotto il controllo delle truppe dell’Azerbaigian e sono state prese misure decisive contro il nemico”. Si è poi avuta notizia di una seconda vittima fra le forze azere.
Da parte armena è stato fatto sapere attraverso il portavoce del ministero della Difesa Shushan Stepanyan che gli azeri avrebbero “tentato di prendere un caposaldo servendosi di colpi di artiglieria, ma sono stati respinti, senza comportare da parte nostra vittime”.