Namibia. Elezioni locali: il partito di governo SWAPO perde consenso

di Alberto Galvi –

I namibiani si sono recati nei giorni scorsi alle urne per le elezioni, che si svolgono ogni cinque anni, dei consigli regionali e delle autorità locali.
Secondo l’ECN (Electoral Commission of Namibia) si sono presentati un totale di 503 candidati, 92 indipendenti, 18 appartenenti a partiti politici e 13 membri di associazioni. La commissione ha registrato un numero totale di 1.408.670 cittadini idonei al voto per le elezioni dei consigli regionali e 451.870 per quelle delle autorità locali.
La Namibia è situata sulla costa sud-occidentale dell’Africa, ed è indipendente dal Sud Africa dal 1990. Il partito socialista SWAPO (South West Africa People’s Organisation), un movimento indipendentista trasformatosi in partito politico, ha goduto del controllo assoluto degli organi amministrativi locali sin dal 1992, tanto che nel 2015 ne controllava 52 su 57. Alle elezioni del novembre 2019 i voti del SWAPO sono però diminuiti in modo significativo. Il presidente Hage Geingob è stato riconfermato, ma con il 56% delle preferenze, in calo rispetto all’87% ottenuto nel 2014.
Sempre nel novembre del 2019 il candidato dell’opposizione, Panduleni Itula, del partito IPC (Independent Patriots for Change) ha ottenuto quasi il 30% dei voti. La coalizione di centrodestra che sta all’opposizione, il PDM (Popular Democratic Movement), è invece un’alleanza di diversi partiti politici e ha ottenuto 16 dei 104 seggi all’Assemblea nazionale, il suo miglior risultato di sempre.
In questa tornata elettorale il SWAPO invece ha perso più di 19 collegi elettorali in tutto il paese e il IPC ha preso il potere in centri economici chiave come Walvis Bay, Swakopmund, la capitale Windhoek, la regione dello Zambesi e vaste aree del sud della Namibia.
Il LPM (Landless People’s Movement) ha preso il controllo di due regioni meridionali, Kharas e Hardap, mentre il presidente del UDF (United Democratic Front), Apius Auchab, ha celebrato la vittoria della sua formazione nella regione di Kunene. Si è detta soddisfatta dei risultati del suo partito anche la presidente della NUDO (National Unity Democratic Organization) Esther Muinjangue. Infine, perdendo più di nove collegi elettorali che aveva ottenuto nelle elezioni del 2015, il partito PDM è stato tra i maggiori sconfitti di queste elezioni.
In questa tornata elettorale il SWAPO ha perso consenso anche a causa dei segnali contrastanti che ha dato su temi come la corruzione, con azioni di governo che non sono riuscite a convincere gli elettori. La grande sfida che dovrà ora affrontare il presidente Hage Geingob per rovesciare le sorti del suo partito sarà quella di applicare le giuste politiche per la ripresa economica, dopo la crisi causata dall’emergenza dovuta al diffondersi del Covid-19.