Namibia. Sospese le importazioni di pollame dal Sudafrica per la diffusione dell’HPAI

di Alberto Galvi

A seguito della diffusione dell’HPAI (influenza aviaria ad alta patogenicità), la Namibia ha sospeso le importazioni di pollame dal Sudafrica, compresi carni di pollame, uova e pulcini. Il Sudafrica è uno dei maggiori produttori di pollame del continente africano, ma le autorità sanitarie hanno segnalato in aprile i primi casi di influenza aviaria negli allevamenti commerciali. La Namibia importa preferibilmente pollame dal Sudafrica per la vicinanza, ma importazioni arrivano anche dall’Europa e dal Sudamerica.
Il Sudafrica sta lottando con due diversi ceppi del virus, il famigerato H5N1, e un nuovo ceppo identificato come H7N6. Inoltre cinque delle nove province del paese sono state colpite dai 50 sottotipi Hpai H7 e 10 sottotipi Hpai H5 del virus; il processo per ottenere un vaccino è stato accelerato a causa del rischio intrinseco che la malattia che si diffonde agli esseri umani.
Il produttore Quantum Foods ha dichiarato di aver perso quest’anno quasi due milioni di polli, per un valore totale di oltre 5,2 milioni di dollari, a causa della malattia. L’influenza aviaria in genere non infetta gli esseri umani, ma il virus H5N1 sta interessando sempre più i mammiferi in tutto il mondo, facendo temere che possa trasmettersi più facilmente agli esseri umani.
Il virus è stato generalmente confinato a epidemie stagionali, ma dal 2021 i casi sono emersi durante tutto l’anno e in tutto il mondo. Quest’anno il numero di casi di influenza aviaria in Sudafrica è stato più alto che in qualsiasi anno, da quando nel 2017 sono stati segnalati i primi focolai negli allevamenti commerciali.