NATO. I paesi membri celebrano i 70 anni dalla sua fondazione ma divisi tra loro

di Alberto Galvi

Nel vertice NATO (North Atlantic Treaty Organization) che si è svolto a Londra in occasione dei suoi 70 anni i membri dell’alleanza atlantica hanno fatto una sintesi su come è cambiato in questi decenni il ruolo dell’organizzazione e su quali saranno i suoi prossimi obiettivi.
L’alleanza atlantica fu istituita nel 1949, dopo la seconda guerra mondiale, tra i 12 paesi membri c’erano: Italia, Belgio, Canada, Danimarca, Francia, Islanda, Lussemburgo, Paesi bassi, Norvegia, Portogallo, Regno Unito e Stati Uniti.
In questo momento i 29 paesi membri dell’alleanza sono: Albania, Islanda, Regno Unito, Belgio, Italia, Repubblica Ceca, Bulgaria, Lettonia, Romania, Canada, Lituania, Slovacchia, Croazia, Lussemburgo, Slovenia, Danimarca, Montenegro, Spagna, Estonia, Norvegia, Stati Uniti, Francia, Paesi Bassi, Turchia, Germania, Polonia, Ungheria, Grecia e Portogallo.
L’alleanza ha superato le sue molte fasi adattandosi con successo a ogni nuovo periodo mentre cresceva di dimensioni. Con l’attacco alle Twin Towers del World Trade Center l’11 settembre del 2001 a New York il ruolo della NATO è cambiato radicalmente, in quanto ha partecipato attivamente anche alla lotta al terrorismo.
Le principali operazioni a cui l’alleanza ha partecipato sono: l’ISAF (International Security Assistance Force) in Afganistan, la missione di addestramento della NATO in Iraq, operazioni aeree e navali in Libia e contro la pirateria in Somalia. Più recentemente, l’alleanza ha condotto l’operazione Atlantic Resolve sotto la guida degli Stati Uniti, in risposta alle azioni militari della Russia in Ucraina rafforzando gli alleati europei dell’alleanza vicini all’area di crisi.
A Londra però sono emersi dei contrasti tra i 2 principali leader del vertice, il francese Emmanuel Macron e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump che ha criticato il presidente francese per la sua recente dichiarazione considerata offensiva e molto irrispettosa in cui descriveva la NATO come in stato di morte cerebrale.
Dalla parte opposta il presidente americano ha criticato i paesi dell’alleanza che pagano meno rispetto a quanto stabilito dalle linee guida della NATO. Il presidente canadese Trudeau ha invece ribadito che le relazioni tra Stati Uniti e Canada sono ottime dopo la recente rinegoziazione del NAFTA (North American Free Trade Agreement).
Il vertice è stato caratterizzato dalle relazioni tese tra la Turchia e gli altri stati membri. Il presidente turco Erdoğan ha nuovamente minacciato di porre il veto al piano di difesa della NATO per i paesi baltici, a meno che gli altri paesi membri non approvassero la soluzione secondo cui i combattenti curdi siriani ai confini della Turchia fossero considerati terroristi, ma è stata respinta da Francia e Stati Uniti.
La Turchia considera il PDU (People’s Defence Units) come un’estensione del KWP (Kurdistan Workers Party), che viene considerata un’organizzazione terrorista dalla Turchia, Stati Uniti e Unione europea e preme sull’alleanza per sostenere la sua lotta contro la milizia curda PDU appoggiata dagli Stati Uniti in Siria.
Anche al vertice di Londra della NATO la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina sulla questione dei dazi è stata una delle priorità di cui discutere. Gli Stati Uniti infatti hanno chiesto ai loro alleati una maggiore attenzione sulla Cina, in particolare, vogliono che gli alleati europei vietino di importare i prodotti tecnologici cinesi Huawei, perchè potrebbero essere utilizzati da Pechino a scopo di spionaggio.
Gli Stati Uniti e i suoi alleati, stanno cercando di estromettere il colosso cinese delle telecomunicazioni Huawei dallo sviluppo del 5G. Il Canada e gli Stati Uniti fanno parte insieme all’Australia, Nuova Zelanda e al Regno Unito dei “Five Eyes”, il sistema di spionaggio dei paesi anglosassoni, che vedono un pericolo per la propria sicurezza nazionale nello sviluppo delle reti 5G da parte delle società cinesi.
Il padrone di casa, il premier britannico Boris Johnson ha invece cercato di smussare un po’ i toni, dicendo quanto sia giusto costruire un partenariato strategico con la Cina, ma che bisogna essere consapevoli delle sfide che la Cina presenta.
A fine vertice il segretario generale Jens Stoltenberg ha dichiarato che gli alleati hanno concordato un nuovo piano d’azione per intensificare gli sforzi nella lotta al terrorismo e una maggiore condivisione negli oneri di spesa.