Nato. Inf: ‘non credibile’ la proposta russa di riaprire il dialogo’

Notizie Geopolitiche

Dopo l’uscita degli Usa dal Trattato sulla non proliferazione dei missili nucleari, la Russia ha fatto in questi giorni una nuova proposta sullo stop alla dislocazione delle testate al fine di riaprire il dialogo sul tema, ma per il momento la Nato ha risposto picche.
Il Trattato Inf venne sottoscritto nel dicembre 1987 da Ronald Reagan e Mikhail Gorbaciov, e fu un atto che impose la drastica riduzione degli arsenali nucleari presenti sul suolo europeo (non riguardava i missili lanciati dal mare). L’Inf nel tempo ha permesso l’eliminazione in pochi anni di 2.692 missili, 846 americani e 1.846 russi, ma entrambe le parti negli anni si sono accusate a vicenda di averlo violato, al punto che lo scorso 21 ottobre dello scorso anno il presidente usa Donald Trump ha affermato che “Finché qualcuno viola questo accordo, non saremo gli unici a rispettarlo”. Ha poi detto che, fuori dall’accordo, la sua amministrazione avrebbe cercato una nuova intesa con la Russia, ma che se questa non vi sarà, “anche noi cominceremo a sviluppare nuovi armamenti”.
Il realtà l’Inf si presenta oggi come vetusto, dal momento che in 30 anni sono aumentate le potenze che dispongono di missili nucleari, si pensi alla Cina, paesi che non sono legati da alcun trattato.
L’elemento della discordia tra Nato e Russia sono il piazzamento da parte di quest’ultima dei missili SSC-8 (per i russi sono i 9M729), ma la realtà vede entrambe le parti aver operato al di fuori della regola del buon senso, tanto che la Nato sta sostanzialmente accerchiando la Russia occidentale fagocitando i paesi fino ai suoi confini.
La Nato ha bollato come “non credibile” la proposta presentata da Mosca di riaprire il dialogo, e la portavoce Oana Lungescu ha spiegato che essa “non tiene conto della realtà sul terreno: la Russia ha già dispiegato gli SSC-8 in violazione del Trattato Inf”, per cui è chiamata “a distruggerli in maniera verificabile, mentre questa moratoria sui dispiegamenti non è un’offerta reale. Noi facciamo ancora una volta appello alla Russia a comportarsi come un attore internazionale responsabile”.