Nato. Svelate le basi europee dove sono stoccate le armi nucleari

Per l’Italia vi sono Aviano e Ghedi.

di Giovanni Caprara –

Un documento redatto dal Senatore canadese Joseph Day, per il Comitato di difesa e sicurezza dell’Assemblea parlamentare della NATO, ha fugato tutti i dubbi concernenti lo stoccaggio di armi nucleari in Europa. Il report intitolato “Una nuova era per la deterrenza nucleare? Modernizzazione, controllo degli armamenti e forze nucleari alleate”, definisce la quantità e posizione delle bombe: sono 150 e si trovano in Belgio, Germania, Italia, Paesi Bassi e Turchia. Per alcuni paesi si tratta della confutazione di segreti che non erano più tali da molti anni, ma i dubbi sono stati fugati in particolare su Belgio e Paesi Bassi.
Più esattamente, le basi in oggetto sono: Kleine Brogel in Belgio, Büchel in Germania, Aviano e Ghedi in Italia, Volkel nei Paesi Bassi ed Incirlik in Turchia.
Lo stoccaggio dei sistemi d’arma nucleari in Europa appartiene agli Anni 60, in piena Guerra Fredda, come deterrente ad una eventuale invasione sovietica del Vecchio Continente. Il perno principale del documento è sulle bombe conservate in Turchia, che ha appena acquisito gli S-400 russi, in contrapposizione agli accordi con la NATO. Se le bombe di Incirlik dovessero essere ritirate, questo cambierebbe l’equazione di potenza in Europa, soprattutto dopo la fine del trattato INF. Le armi in questione sono le B61, e nel report è riportata anche una circostanza che collide con quanto definito in precedenza: l’uso delle bombe era esclusivo dei velivoli statunitensi, al contrario potrebbero essere montate e sganciate anche da aeromobili alleati, e la scelta delle basi è stata orientata proprio alla tipologia dei cacciabombardieri in servizio, infatti, sono tutti adatti al trasporto delle B61. Questi vettori dovrebbero essere sostituiti nel 2020 con le B61-12, che può essere sganciata dai caccia statunitensi F-16C/D schierati ad Aviano, e dai Tornado italiani PA-200 della base di Ghedi. Ma la piena operatività della B61-12 sarà raggiunta con la nuova piattaforma F-35A.
La B61-12 dispone di una testata di guerra nucleare con un sistema di guida che la dirige con precisione sull’obiettivo ed è studiata per attaccare i bunker, in tal modo da spezzare la catena di comando e controllo avversaria. Una B61-12 da 50 kt, equivalenti a 50 mila tonnellate di tritolo, che viene fatta detonare sottoterra, ha lo stesso potenziale distruttivo di una bomba nucleare da oltre un megaton, un milione di tonnellate di tritolo, che esplode in superficie. Gli Stati Uniti hanno investito circa 10 miliardi di dollari nella costruzione di 500 B61-12, i cui componenti sono progettati nei laboratori di Los Alamos, Albuquerque e Livermore, e prodotti in Missouri, Texas, South Carolina e Tennessee.
I sistemi d’arma che le nazioni tecnologicamente avanzate hanno in fase di sviluppo sono quelle ipersoniche, ma, a quanto sembra, la postura nucleare rimane ancora il maggior deterrente.