di Alberto Galvi –
India e Australia hanno annunciato la ripresa formale dei negoziati per il CECA (Comprehensive Economic Cooperation Agreement), che coprirà un’area molto più ampia di cooperazione commerciale. I due paesi mirano ad espandere il commercio dei minerali critici per raggiungere i loro obiettivi sulla riduzione delle emissioni di carbonio.
In India c’è un’enorme domanda di minerali critici come vanadio, cobalto, litio, titanio, nichel e grafite, poiché il paese si è posto come obiettivo l’aumento entro il 2030 della produzione di energia rinnovabile. Anche la capacità di produzione di batterie agli ioni di litio dell’India è attualmente limitata e i produttori esistenti dipendono in gran parte dalle importazioni.
L’Australia ha una grande riserva di minerali critici che servono per le batterie dei veicoli elettrici, che al momento non sono completamente lavorati o prodotti. I minerali critici provenienti dall’Australia possono svolgere un ruolo importante nella creazione di un ambiente privo di inquinamento nelle soffocate metropoli indiane.
I minerali critici saranno aree chiave dell’accordo pianificato, insieme alla tecnologia spaziale e alle opportunità nel settore digitale. L’incontro ha fatto seguito a un vertice a Nuova Delhi tra i primi ministri Narendra Modi e Anthony Albanese.
Entro la fine dell’anno l’India e l’Australia sperano di completare un accordo commerciale ambizioso e completo che è rimasto bloccato per oltre un decennio. L’accordo di cooperazione economica e commerciale è entrato in vigore a dicembre, rimuovendo verso l’Australia i dazi sul 96 per cento delle esportazioni indiane e verso l’India i dazi sull’85 per cento delle esportazioni australiane.