Nepal. Firmato l’accordo di pace tra governo, CPN e ribelli maoisti

di Alberto Galvi –

Con una dichiarazione congiunta il ministro dell’Interno nepalese Ram Bahadur Thapa e il portavoce del CPN (Nepal Communist Party) Khadga Bahadur Bishwakarma hanno reso noto della firma di un accordo di pace con il gruppo scissionista maoista Netra Bikram Chand, da sempre fuorilegge, dopo che questi ha accettato di rinunciare alla lotta armata.
L’accordo in tre punti tra il governo e il CNP prevede che l’esecutivo accetti di revocare il bando al gruppo, di rilasciare tutti i membri del partito e i sostenitori che si trovano in prigione e di archiviare tutti i casi a loro carico, mentre il gruppo ha accettato il dialogo pacifico e di rinunciare a tutte le violenze.
I dettagli dell’accordo sono stati resi pubblici in una cerimonia alla quale hanno preso parte il primo ministro Khadga Prasad Sharma Oli e il leader del gruppo ribelle Netra Bikram Chand, meglio conosciuto con il nome di battaglia, Biplab.
In 10 anni di conflitto, tra il 1996 e il 2006, combattendo le truppe governative i ribelli hanno avuto più di 17mila morti, centinaia dispersi e molti altri mutilati.
I maoisti hanno rinunciato alla loro rivolta armata nel novembre 2006 sottoscrivendo l’accordo di pace in cui hanno accettato i colloqui monitorati dalle Nazioni Unite e si sono uniti alla politica tradizionale.
Il governo del primo ministro Oli ha dichiarato nel 2019 che il CPN è un gruppo criminale per il presunto coinvolgimento del partito in attentati, estorsioni e uccisioni di civili.
Molti dei suoi leader sono attualmente in carcere, mentre altri devono affrontare processi penali. Alcuni funzionari del governo hanno detto che in base all’accordo più di cento membri del gruppo verranno liberati e le accuse a loro carico saranno ritirate.
L’accordo è arrivato in un momento in cui il primo ministro e il suo governo stanno affrontando una crisi politica dovuta a una scissione del suo partito, mentre la Corte Suprema ha ripristinato il parlamento federale che era stato sciolto.
Il presidente del CPN è eletto indirettamente da un collegio elettorale del parlamento federale e dalle assemblee statali. La Corte suprema è nominata dal presidente su raccomandazione del Consiglio costituzionale, un organo consultivo di alto livello composto da 5 membri e guidato dal primo ministro.
A quasi 15 anni dalla fine della ribellione maoista l’accordo di oggi fa sperare in una pace duratura in Nepal, anche se si continua ad assistere a sporadici casi di violenza.