Nepal. Il piccolo paese asiatico diventa strategico nello scontro tra India e Cina

di Alberto Galvi

Nelle scorse settimane il Nepal e l’India sono stati coinvolti in una disputa di confine, a seguito di rivendicazioni territoriali concorrenti di entrambe le parti su terreni controversi nella regione dell’Himalaya. Nepal e India condividono un confine aperto di circa 1.880 chilometri.
L’ultimo conflitto diplomatico tra i due Paesi è iniziato a intensificarsi dopo che New Delhi ha annunciato lo scorso 8 maggio l’inaugurazione di una strada che attraversa l’area controversa di Lipu Lekh.
La piccola nazione himalayana ha sfidato l’inaugurazione dell’India sulla strada lunga 80 chilometri vedendo la mossa come un altro esempio di ingerenza da parte del gigante asiatico.
Successivamente il governo nepalese, sotto la pressione di entrambi i rami del parlamento e durante una riunione di gabinetto del 18 maggio scorso presieduta dal premier KP Sharma Oli, ha deciso di pubblicare una nuova mappa politica del Nepal, compresi i territori controllati dall’India di Lipulekh, Kalapani e Limpiyadhura. 
Ricordiamo che il governo del Nepal è nominato dal primo ministro ed è dominato dall’NCP (Nepal Communist Party), mentre il presidente è eletto indirettamente da un collegio elettorale del parlamento federale e delle assemblee statali per un mandato di 5 anni ed è eleggibile per un secondo.
Entrambi i rami del parlamento nepalese rispettivamente il 13 e il 18 giugno hanno approvato all’unanimità la mappa aggiornata, senza un voto contrario alla mozione di modifica.
Il parlamento federale bicamerale è composto da un’Assemblea nazionale di 59 seggi e dalla Camera dei rappresentanti con 275 seggi. I membri di entrambe le camere sono eletti per un mandato di cinque anni.
Il ridisegno della mappa copre una regione relativamente piccola in cima all’Himalaya, ma ha suscitato una leggera tensione tra le due delle più grandi potenze del mondo, l’India e la Cina.
I due Paesi hanno completato le mappe che coprono il 98 per cento del confine, ma il passo Lipulekh, Kalapani e Limpiyadhura nel Nepal occidentale sono tra le aree che rimangono ancora contestate.
La regione è di importanza strategica e la nuova strada è ora uno dei collegamenti più rapidi tra Nuova Delhi e l’altopiano tibetano.
Qualche anno fa la Cina ha anche riconosciuto la sovranità dell’India accettando di espandere il commercio attraverso il passo Lipulekh.
Questa strada è importante anche dal punto di vista religioso perché migliaia di indù ogni anno la percorrono per attraversare il confine con la Cina e visitare il sacro Monte Kailash.
L’India continuerà sicuramente ad esercitare un controllo civile e militare nell’area viste le tensioni ricorrenti con la Cina, dal punto di vista militare, commerciale e religioso.
La popolazione nepalese ha reagito con rabbia alla situazione, protestando e accusando l’India di ignorare la sovranità del Paese.
Negli ultimi mesi ha alimentato le tensioni, anche una mappa riveduta e corretta dal parlamento indiano, in cui sono state mostrate le aree contese come appartenenti all’India.
I due giganti asiatici sono già bloccati in una situazione di stallo militare nella regione del Ladakh settentrionale nel contestato Kashmir, dove le loro truppe si sono affrontate per settimane.
Negli ultimi anni il Nepal si è allontanato dall’influenza politica ed economica dell’India e la Cina ha gradualmente riempito lo spazio con investimenti, aiuti e prestiti, in quanto l’incertezza politica e un difficile clima imprenditoriale hanno ostacolato gli investimenti stranieri. 
In questa sfida tra potenze, sono entrati in gioco anche gli Usa. Pochi anni fa Washington ha firmato con Kathmandu il Millennium Challenge Corporation Compact da 500 milioni di dollari, che amplierà l’infrastruttura elettrica del Paese asiatico e contribuirà a mantenere le infrastrutture e i trasporti.
La Cina considera il Nepal un partner chiave nella sua BRI (Belt and Road Initiative) ne vuole investire nelle infrastrutture del Nepal come parte dei suoi grandi piani per rilanciare il commercio globale.