di Alberto Galvi –
In una dichiarazione congiunta i leader di Stati Uniti e il Niger hanno annunciato che le truppe statunitensi lasceranno il paese africano. L’accordo è stato raggiunto dopo una maratona di colloqui tra le due delegazioni a Niamey: la giunta militare che ha preso il potere lo scorso anno ha già ordinato alle truppe francesi di ritirarsi, preferendo relazionarsi con la Russia. Il mese scorso istruttori militari russi sono arrivati in Niger come parte di un nuovo accordo tra i comandi militari.
Il Niger ha cercato alleanze regionali più forti con Burkina Faso e Mali, paesi che hanno subito colpo di stato nei tempi recenti e che ora sono guidati da giunte militari, e che hanno estromesso la forza del G5 Sahel, sostenuta dalla Francia. Inoltre il Niger ha annunciato a marzo la fine dell’accordo militare con gli Stati Uniti, accusati dalla giunta militare di sollevare obiezioni sugli alleati scelti liberamente dalla giunta del Niger.
Gli Stati Uniti hanno fatto affidamento sul Niger come base principale per monitorare l’attività jihadista regionale. Le tensioni tra gli Stati Uniti e il Niger sono aumentate dopo che il presidente eletto, Mohamed Bazoum, è stato rovesciato lo scorso anno. Gli Stati Uniti hanno più di mille soldati stanziati nel paese
Le forze Usa hanno utilizzato due basi militari in Niger per monitorare i gruppi militanti jihadisti nel Sahel, ma anche per tutelare i loro interessi in uno dei maggiori produttori di uranio al mondo. Sei anni fa gli Stati Uniti hanno costruito una base militare da 100 milioni di dollari nella città centrale di Agadez, 750 km a nord-est di Niamey.