Niger. Lo sospensione dell’assistenza economica di Usa e Francia ha gettato il paese nella crisi

di Giuseppe Gagliano

La notizia riguardante la revoca della licenza operativa della società francese Orano da parte del governo del Niger evidenzia una serie di tensioni geopolitiche e economiche in un contesto più ampio di crisi delle relazioni bilaterali tra i due paesi, Francia e Niger, che hanno preso il via iniziate durante l’epoca coloniale. Dopo l’indipendenza del Niger nel 1960, la Francia ha mantenuto una forte influenza politica ed economica nel paese. Uno degli elementi chiave di questa relazione è stato l’uranio, risorsa di cui il Niger è uno dei principali produttori mondiali. La Francia, che dipende in larga misura dall’energia nucleare, ha storicamente avuto un grande interesse per l’uranio del Niger.
La recente decisione del governo nigerino di revocare la licenza operativa di Orano alla miniera di Imouraren rappresenta un colpo significativo per gli interessi francesi. La miniera di Imouraren è una delle più grandi riserve di uranio al mondo, con circa 200mila tonnellate di metallo. Questa mossa potrebbe essere vista come una risposta alle crescenti tensioni politiche tra i due paesi, accentuate dall’allontanamento delle truppe francesi nel 2023 e dal crescente avvicinamento del Niger a Russia e Iran.
La decisione del Niger di revocare la licenza a Orano riflette anche una più ampia strategia del governo nigerino di rivedere le concessioni minerarie nel paese. Questo potrebbe indicare un tentativo di ridurre la dipendenza economica dalla Francia e diversificare le partnership internazionali, includendo paesi come la Cina e la Russia, che negli ultimi anni hanno aumentato la loro presenza nel settore minerario nigerino.
Le relazioni bilaterali tra Francia e Niger sono ora caratterizzate da una certa ambiguità. Da un lato la Francia ha storicamente sostenuto il Niger in vari ambiti, inclusi l’aiuto allo sviluppo e la cooperazione militare. Dall’altro lato il crescente nazionalismo nigerino e l’influenza di altre potenze globali potrebbero portare a un’ulteriore erosione dei legami tradizionali con la Francia.
La revoca della licenza potrebbe avere ripercussioni significative non solo per le relazioni bilaterali, ma anche per il mercato globale dell’uranio. La Francia potrebbe cercare nuove fonti di approvvigionamento, mentre il Niger potrebbe rafforzare i suoi legami con altri paesi interessati alle sue risorse minerarie. Le prossime mosse di entrambi i paesi saranno cruciali per determinare il corso delle loro relazioni bilaterali e l’equilibrio geopolitico nella regione.
Tuttavia non va tralasciato che anche gli Stati Uniti si sono allontanati dal Niger. La notizia dell’intervento degli Stati Uniti, con la dichiarazione del colpo di stato militare in Niger e la conseguente sospensione dell’assistenza al governo nigerino, ha implicazioni significative. Questa situazione riflette le complessità delle dinamiche di potere nella regione dell’Africa occidentale e il ruolo degli attori internazionali, in particolare gli Stati Uniti.
Il colpo di stato militare in Niger avvenuto nel 2023 rappresenta una destabilizzazione politica significativa in un paese che ha avuto un ruolo strategico nella regione, sia per le sue risorse minerarie, sia per la sua posizione geografica nel Sahel, una zona critica per le operazioni antiterrorismo.
La decisione degli Stati Uniti di riconoscere formalmente il colpo di stato e di sospendere la maggior parte dell’assistenza economica al governo del Niger è coerente con la sezione 7008 della legge sugli stanziamenti annuali del Dipartimento di Stato, che impone la sospensione dell’assistenza a qualsiasi governo la cui guida è stata assunta attraverso un colpo di stato militare.
Gli Stati Uniti hanno sospeso quasi 200 milioni di dollari in programmi di assistenza estera, oltre ai 302 milioni di dollari del Millennium Challenge Corporation destinati al Niger. Questo influisce pesantemente sull’economia e sulle infrastrutture del paese, che contavano su questi fondi per vari progetti di sviluppo.
Nonostante la sospensione della maggior parte dell’assistenza, gli Stati Uniti continueranno a fornire assistenza umanitaria, alimentare e sanitaria, indicando un impegno per il benessere della popolazione nigerina, indipendentemente dal governo in carica.
La sospensione dell’assistenza da parte degli Stati Uniti potrebbe avere ripercussioni sulle dinamiche regionali. Il Niger, che era parte della Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (ECOWAS), potrebbe vedere un cambiamento nelle sue alleanze e nelle sue strategie regionali. La Ecowas ha già cercato di mediare un ritorno alla democrazia, e il supporto degli Stati Uniti a questi sforzi è cruciale. Sospesi dall’Ecowas per via dei colpi di stato militari, in gennaio Niger, Mali e Burkina Faso hanno scelto di dar vita a una nuova alleanza.
Con la diminuzione del supporto occidentale, il Niger potrebbe cercare assistenza da altri attori globali come la Cina e la Russia, che hanno mostrato interesse nella regione. Questo potrebbe alterare l’equilibrio delle influenze geopolitiche nel Sahel.
La regione del Sahel è afflitta da gruppi terroristici come al-Qaeda e ISIS. La stabilità del Niger è vitale per le operazioni antiterrorismo degli Stati Uniti e degli alleati occidentali. La sospensione dell’assistenza potrebbe complicare le operazioni e la cooperazione nella lotta contro il terrorismo.
Per riprendere l’assistenza, gli Stati Uniti chiedono al Consiglio Nazionale per la Salvaguardia della Patria (CNDP) di ristabilire un governo democratico in tempi rapidi e credibili. Questo crea una pressione significativa sui leader del colpo di stato per intraprendere azioni concrete verso la democratizzazione.
Il presidente ad interim è oggi Abdourahamane Tchiani.