Nigeria. Ancora rapimenti di studenti, 150 nel Kaduna

di C.Alessandro Mauceri

In Nigeria 150 adolescenti sono stati rapiti da uomini armati che hanno fatto irruzione nel collegio Bethel Baptist, nello stato di Kaduna. Gli alunni, circa 180 studenti, erano a scuola per gli esami di fine anno quando, secondo quanto ha riferito il reverendo John Hayab, uno dei fondatori dell’istituto, un gruppo di uomini armati ha attaccato sparando all’impazzata. L’attacco è avvenuto di notte tra le 23.00 di domenica e le 4.00 di lunedì mattina. Secondo quanto riportato dalla polizia 26 persone, tra cui un insegnante, si sarebbero salvate.
Decine di genitori sconvolti si sono radunati nel complesso scolastico dopo l’aggressione e hanno riconosciuto i propri figli scomparsi dai sandali sparsi nelle vicinanze. Le autorità di Kaduna hanno ordinato l’immediata chiusura della scuola e di altri 12 istituti della zona.
I rapitori hanno preso di mira anche strade, residenze private e persino ospedali; nelle prime ore del mattino di domenica sono state rapite sei persone tra cui un bambino di un anno da un ospedale nello stato di Kaduna.
Nel nord-ovest della Nigeria, il rapimento di studenti in cambio di riscatto è diventata una pratica diffusa: da dicembre dello scorso anno quasi mille studenti sono stati rapiti da scuole e più di 150 di loro risultano ancora dispersi.
L’attacco alla Bethel Baptist High School è il decimo rapimento di massa in una scuola del nord-ovest della Nigeria dall’inizio dell’anno. L’ultima scuola ad essere colpita è stata la Scuola Islamica Salihu Tanko, che si trova a Tegina, nella regione di Rafi. Anche in quel caso pesante il bilancio: circa 150 i bambini rapiti, una persona uccisa e altre ferite.
In un altro caso analogo, avvenuto a marzo scorso, uno dei testimoni ha dichiarato all’Associated Press che gli uomini armati avevano attaccato anche il vicino campo militare e un posto di blocco, impedendo ai soldati di intervenire durante il rapimento dei bambini. Una delle ragazze rapite e poi liberate ha dichiarato che “Stavamo dormendo di notte quando improvvisamente abbiamo iniziato a sentire spari. Sparavano all’infinito. Siamo uscite dai nostri letti e la gente ha detto che dovremmo correre”. “Avevo davvero paura di essere colpita”, ha aggiunto.
Alcuni accusano di questi rapimenti Boko Haram, autore del rapimento di oltre 200 ragazzine già nel 2014. Boko Haram è contrario all’istruzione occidentale e per questo i suoi combattenti spesso prendono di mira le scuole. Secondo alcune fonti però la maggior parte degli attacchi nel nord-ovest sono da attribuire a gruppi criminali armati senza ideologia.
A febbraio il presidente Muhammadu Buhari aveva esortato i governi regionali “a rivedere la loro politica di ricompensa dei banditi con denaro e veicoli”, dicendo che assecondare i rapitori potrebbe ritorcersi contro.