Ciad. Il Boko Haram sconfina e fa strage in un villaggio

Attentato in una moschea a Mairani

di Marco Pugliese

L’organizzazione terroristica nigeriana del Boko Haram ha ieri sconfinato in Ciad ed attaccato un villaggio uccidendo 18 persone e rapendo una decina di donne. Non si tratta del primo sconfinamento dei miliziani, e fatti del genere si sono verificati anche nei villaggi immediatamente dopo il confine del Ciad, del Camerun e del Benin.
Il Boko Haram è un gruppo terroristico assai gerarchico d’ispirazione sunnita salafita, influenzato dal wahhabismo e che tre anni fa ha aderito all’Isis dopo essere stato parte di al-Qaeda; attivo dal 2009 e con scopo la secessione dei tre stati settentrionali nigeriani del Borno, dello Yobe e dell’Adamawa, ricchi di risorse naturali, negli anni si è distinto per gli eccidi e le stragi di gente comune, almeno 15mila morti in pochi anni, la distruzione di chiese e di moschee nonché per il rapimento di ragazze e studentesse per farne mogli e schiave, e di ragazzi per trasformarli in soldati.
Ispiratore e leader, secondo fonti d’intelligence, sarebbe stato l’autoproclamato profeta Mohammed Marwa (morto nel 1980), predicatore nato in Cameroon, mentre nel 2016 il leader dello Stato Islamico, Abu Bakr al-Baghdadi, aveva individuato il nuovo leader del gruppo in Abu Musab al-Barnawi, in sostituzione di Abubhakar Shekau, il quale aveva addirittura annunciato in un video la resa del Boko Haram.
Shekau sarebbe poi rimasto ucciso in un raid dell’aviazione nigeriana presso il villaggio di Taye, nella foresta di Sambisa dello stato del Borno.
Il gruppo terroristico è comunque stato severamente ridimensionato rispetto agli anni passati grazie all’intervento militare di una coalizione che ha visto impegnate nei tre stati interessati dal Boko Haram le forze di Nigeria, Ciad, Niger, Camerun e Benin.
E’ con tutta probabilità attribuibile al Boko Haram l’attentato in una moschea di Mairani, nel nord della Nigeria, azione costata la vita ad almeno otto persone.