Nonostante tutto la Corea del Nord spara un missile, ma è un flop

di Enrico Oliari –

E’ fallito miseramente il lancio di un missile balistico lancio dalla città di Sinpo nei giorni in cui la Corea del Nord festeggia il “Presidente Eterno”, Kim Il-sung.
Il vettore avrebbe dovuto essere lanciato come test e come messaggio propagandistico di valenza sia interna che esterna verso il Mar del Giappone, ma qualcosa è andato storto.
Da più parti si mormora che quel “qualcosa” sarebbero stati gli hacker militari statunitensi, i quali sarebbero riusciti ad inserirsi negli impulsi criptati trasmessi dalla base al missile, che così è esploso poco dopo essersi levato dal terreno, ma mancano conferme dal Pentagono il cui numero uno, James Mattis, si è limitato a dire che “Il presidente e la sua squadra militare sono al corrente dell’ultimo tentativo fallito di lancio missilistico della Corea del Nord. Il presidente non ha alcun ulteriore commento”.
Ma mentre Donald Trump è nel suo resort di Mar-a-Lago in Florida per passare la Pasqua con la famiglia, il quadro orientale continua ad essere allarmante: ieri, nell’ordinata e roboante manifestazione di Pyongyang, il regime ha mostrato in sfilata nuovi missili capaci di colpire a lunga distanza, tra cui vettori sottomarini in grado di centrare bersagli a mille chilometri di distanza e missili balistici intercontinentali nuovi, di dimensioni maggiori dei Kn-08 e ai Kn-14 di cui già dispongono le forze nordcoreane. Durante la parata sono stati mostrati anche i Kn-06 terra-aria e i Pukguksong-2, dello stesso tipo di quelli sparati a scopo sperimentato nel periodo recente.
Non c’è stato, come si temeva, un nuovo test nucleare, per quanto Choe Ryong-hae, il più potente ufficiale del regime, abbia affermato, con alle porte il gruppo navale della portaerei USS Carl Vinson accompagnato da due cacciatorpediniere della marina giapponese, che “Risponderemo a una guerra totale con una guerra totale, e siamo pronti a colpire con attacchi nucleari nel nostro stile ad eventuali attacchi nucleari”.
La prossima data sensibile potrebbe essere il 25 aprile, giorno della festa dell’esercito.
In questi giorni il vice presidente Usa Mike Pence, è in Corea del Sud per passare le vacanze di Pasqua con i 28mila militari statunitensi lì stanziati.
Pence ha incontrato il premier sudcoreano Hwang Kyo-ahn, che svolge le funzioni presidenziali in attesa delle elezioni di maggio. Poi, martedì, sarà a Tokyo, dove incontrerà il premier Shinzo Abe.