Nuova Zelanda. Recuperate 3,2 tonnellate di cocaina in un’operazione congiunta

di Alberto Galvi

Un’operazione congiunta tra polizia neozelandese, il servizio doganale e le forze di difesa, agendo sulla base dell’intelligence dell’alleanza Five Eyes (che comprende anche l’Australia, gli Stati Uniti, il Canada e il Regno Unito), ha portato al sequestro di 3,2 tonnellate di cocaina, per un valore di oltre 300 milioni di dollari, trovate galleggianti nell’Oceano Pacifico e ritenute destinate all’Australia.
La polizia ha mostrato ai media la droga prima del recupero, in una rete sostenuta sulla superficie dell’oceano da galleggianti: il carico, che contava 81 balle alla deriva per centinaia di chilometri a nord-ovest della Nuova Zelanda, è stato la più grande scoperta di droga illecita da parte delle agenzie della Nuova Zelanda.
I funzionari ritengono che la droga sia stata sganciata nell’Oceano Pacifico da una nave, dove sarebbero dovute essere raccolte e portate in Australia. La scoperta ha seguito l’inizio di un’operazione lo scorso dicembre per identificare e monitorare i movimenti di navi sospette, gestita dalla Nuova Zelanda con l’aiuto dei suoi partner di condivisione dell’intelligence.
Il sequestro è stato quattro volte più grande del precedente in Nuova Zelanda, e infligge un colpo significativo al gruppo criminale internazionale che ne gestiva il traffico.
Lo scorso marzo è stato trovato in un porto della Nuova Zelanda un carico di 700 kg di cocaina proveniente dal Sudamerica, diretto in un altro paese. All’epoca i funzionari hanno affermato che il sequestro mostrava come i gruppi criminali internazionali stessero cercando di utilizzare la Nuova Zelanda per accedere ad altri mercati.
La cocaina è stata raccolta e portata sulla terraferma da una nave scortata dalla polizia ad Auckland, dove sarà distrutta. I funzionari di polizia hanno detto che era troppo presto per dire da dove provenisse la droga. Non sono stati effettuati arresti.