Olanda. Protesta delle donne islamiche per il divieto di portare burqa e niqab

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Alcune decine di donne islamiche si sono date appuntamento in un parco de L’Aia per protestare contro la legge, introdotta dal governo liberale di Karl Rutte nel giugno 2018, di portare burqa e niqab negli uffici pubblici. Tra loro c’è chi, coperta dal niqab, ha affermato ai giornalisti che “Il divieto è sbagliato. I politici vogliono la libertà per le donne, ma la nostra libertà di portare un burqa ci è negata”.
L’Olanda non è il primo paese europeo ad aver introdotto tale misura in nome sia della sicurezza che del valore occidentale di emancipazione della donna, e comunque tale costume rappresenta un’opposizione all’idea di integrazione.
Tra l’altro l’Islam prevede per la donna il copricapo, mentre burqa e niqab appartengono più alle tradizioni locali.
La Francia ha adottato tale legge nel 2011 imponendo il divieto ai due costumi in luoghi pubblici come piazze, negozi, strade, parchi, scuole, ospedali e mezzi di trasporto, e nel 2014 la Corte europea dei Diritti dell’Uomo ha dato ragione alla governo francese respingendo il ricorso di una ragazza 24enne la quale affermava che la legge francese restringeva così la sua possibilità di vivere secondo la sua religione e cultura musulmana.
Burqa e niqab sono proibiti per gli stessi motivi e con ammende diverse in Danimarca (2017), dove la sanzione è di 767 euro, in Belgio (2011), Lettonia (2017), Austria (2017) e Bulgaria (2016).
In Italia diverse città hanno introdotto il divieto di portare burqa e niqab, e la regione Lombardia ha fatto altrettanto con la Delibera X/4553 del 2015, verso la quale è stato presentato senza successo un ricorso.
Va detto che non sono molti i casi di donne che portano abitualmente tali indumenti nei luoghi pubblici: si calcola che in Olanda, dove è stata prevista una sanzione di 150 euro, le persone interessate saranno tra le 200 e le 400 su 17 milioni di abitanti.