Oman. Accordi con il Regno Unito per la fornitura di sistemi di difesa costiera

di Giuseppe Gagliano

L’Oman, sotto la conduzione del vice primo ministro per gli Affari della difesa Sayyid Shihab Bin Tariq, ha avviato trattative con la Gran Bretagna per rafforzare le sue difese costiere, un’iniziativa che riflette l’importanza strategica della sicurezza marittima per il Paese del Golfo. Fin dall’inizio del 2024 i colloqui si sono concentrati sull’acquisizione di avanzati sistemi di difesa costiera, una mossa necessaria per proteggere le vie marittime cruciali che circondano la penisola arabica e il vitale stretto di Hormuz. L’Oman si trova in una posizione geopolitica estremamente rilevante, essendo vicino a importanti rotte energetiche globali, e questa acquisizione rappresenta un passo significativo per garantire la sicurezza nazionale in un’area soggetta a tensioni regionali e internazionali.
L’interesse del Paese si concentra su sistemi di difesa costiera equipaggiati con missili antinave (AShM), in grado di neutralizzare minacce provenienti dal mare e garantire un’efficace protezione delle coste omanite. Questi sistemi sono di cruciale importanza per la deterrenza contro eventuali aggressioni navali e per il mantenimento della sovranità marittima del Paese. I missili antinave, noti per la loro precisione e capacità di colpire bersagli a lunga distanza, rappresentano una risorsa strategica che permetterà all’Oman di rispondere rapidamente a qualsiasi minaccia marittima.
Le trattative con la Gran Bretagna includono discussioni dettagliate sul numero di unità che l’Oman intende acquistare, con un potenziale acquisto di diverse batterie di missili, ciascuna composta da lanciatori mobili e fissi, oltre a radar avanzati per il rilevamento di minacce navali. La tecnologia britannica, considerata tra le migliori al mondo, include sistemi come il Sea Ceptor, che potrebbe essere una delle opzioni prese in considerazione dall’Oman per la sua capacità di difesa a corto e medio raggio contro missili antinave e aerei ostili. La società britannica che si prevede sarà l’appaltatore principale di questo programma è BAE Systems, uno dei maggiori fornitori di tecnologie di difesa a livello globale, con una lunga storia di collaborazione con le forze armate omanite. BAE Systems ha già fornito al Sultanato una vasta gamma di equipaggiamenti militari, tra cui aerei da combattimento, sistemi di difesa aerea e navi da guerra.
Questa nuova acquisizione rappresenta quindi un ulteriore rafforzamento del rapporto strategico tra i due Paesi. L’Oman, pur mantenendo una politica estera basata su una diplomazia equilibrata e neutrale, ha da tempo cercato di diversificare i propri fornitori di armamenti. Oltre alla Gran Bretagna, il Paese ha stabilito legami con fornitori di difesa provenienti da Stati Uniti, Francia e altre nazioni europee, oltre a Russia e Cina. Tuttavia la Gran Bretagna rimane uno dei principali partner militari dell’Oman, anche grazie alla storica relazione tra i due Paesi, che risale al periodo coloniale e si è consolidata con accordi di cooperazione militare e addestramento. Il Sultanato sta affrontando un contesto di crescente competizione per il controllo delle risorse energetiche e delle rotte commerciali nella regione del Golfo. La sicurezza delle acque territoriali e delle infrastrutture costiere è quindi diventata una priorità per il governo omanita, soprattutto in considerazione delle crescenti tensioni con l’Iran e dei continui episodi di pirateria nel Golfo di Aden. La decisione dell’Oman di rafforzare le proprie difese costiere riflette anche un’evoluzione delle sue strategie di difesa, in cui la protezione delle risorse marittime e delle infrastrutture petrolifere offshore è essenziale per la stabilità economica e la sicurezza nazionale.