Onu. Chiesta l’espulsione di Israele

Ma gli Usa eserciterebbero il veto.

di Giuseppe Gagliano

Non c’è altra soluzione che escludere lo Stato di Israele dalle Nazioni Unite. A chiederlo, in una nota pesantissima, decine di esperti internazionali tra i quali Pino Arlacchi, già vice segretario delle Nazioni Unite. “Da oltre cinquant’anni i governi che si sono succeduti alla guida di Israele hanno costantemente disatteso i loro obblighi attinenti al diritto internazionale, facendosi beffe e violando le risoluzioni delle Nazioni Unite, fossero esse adottate dall’Assemblea generale o dal Consiglio di sicurezza o consistessero in chiare pronunce della Corte internazionale di giustizia”, si legge nella nota inviata al segretario generale delle Nazioni Unite.
La lettera parla di “aperto spregio del diritto internazionale e delle Nazioni Unite”, che “ha raggiunto livelli parossistici nell’ultimo anno col genocidio in corso che ha già causato la morte di oltre 40mila Palestinesi, in gran parte bambini, e determina ogni giorno nuove vittime a Gaza, in Cisgiordania, in Libano e in Siria”. Nella nota non manca un riferimento alle accuse rivolte dal premier israeliano nei confronti delle Nazioni Unite proprio durante l’ultima Assemblea Generale a New York: “L’arroganza del governo Netanyahu si è spinta fino a insultare l’ONU, definendolo “una palude di antisemitismo”, a dichiararne persona non grata il segretario generale e a cannoneggiare deliberatamente i caschi blu dell’UNIFIL, forza di interposizione pacifica dispiegata dalle Nazioni Unite in Libano”. Quello nei confronti dei caschi blu dell’UNIFIL non può in alcun modo essere considerato un “incidente”. É un palese e deliberato attacco. Così come non è possibile definire incidenti gli oltre duecento operatori dell’UNRWA uccisi durante gli attacchi israeliani, dal 7 ottobre 2023 ad oggi. Nei giorni scorsi il parlamento israeliano avrebbe votato a larga maggioranza un disegno di legge che vieta all’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA), di condurre “qualsiasi attività” o fornire qualsiasi servizio all’interno di Israele. Poco dopo è stata votata un’altra legge che interrompe i legami diplomatici con l’UNRWA, accusata da Israele di mantenere stretti legami con i militanti di Hamas.
Nella nota inviata al segretario generale delle Nazioni Unite gli esperti hanno chiesto l’applicazione nei confronti di Israele dell’art. 6 della Carta delle Nazioni Unite. Un articolo che prevede che “un membro delle Nazioni Unite che abbia persistentemente violato i principi enunciati nel presente Statuto può essere espulso dall’Organizzazione da parte dell’Assemblea generale su proposta del Consiglio di Sicurezza”.
Le violazioni riconosciute allo Stato di Israele, però, non sono solo quelle dell’ultimo anno. Dal 1948 ad oggi, sono oltre una ventina le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza con le quali le NU condannano l’occupazione illegale di territori e le crudeltà di Israele contro il popolo palestinese. La totale inosservanza di queste delibere sono la dimostrazione che i rapporti tra Israele e le Nazioni Unite potrebbero essere giunti al punto di non ritorno.
C’è stato addirittura chi ha definito Israele “un aggressore seriale che non riesce ad astenersi dal commettere crimini contro l’umanità, crimini di guerra, tentati genocidi e stragi a ripetizione per poi fare la parte della vittima e rifugiarsi dietro lo scudo degli Stati Uniti”.
Durissime anche le parole di Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani nei territori palestinesi occupati dal 1967. Nel suo intervento al Terzo comitato dell’Assemblea generale presieduto da Zéphyrin Maniratanga, Rappresentante Permanente del Burundi, Francesca Albanese ha parlato di “orribili sviluppi” a Gaza, Di “un deserto di macerie, spazzatura e resti umani” e di oltre 5.500 raid effettuati dall’esercito israeliano in Cisgiordania con 1.080 attacchi violenti dei coloni che hanno ucciso 735 palestinesi, 10 volte il tasso di mortalità annuale degli ultimi 20 anni. La conclusione della Albanese è che “questi sviluppi rafforzano la mia valutazione secondo cui Israele sta conducendo una campagna genocida contro i palestinesi”! Assemblea Generale delle Nazioni Unite – Terzo Comitato – Sociale, Umanitario e Culturale Per questo, la Albanese ha anche lei raccomandato la sospensione di Israele dalle Naizoni Unite in base a quanto previsto dal Capitolo 6 della Carta dell’ONU sottolineando che “l’escalation della violenza nella regione contro le stesse Nazioni Unite ha posto un terribile precedente” che, “se lasciata impunita”, potrebbe portare a fenomeni di emulazione in altre parti del mondo. “È arrivato il momento di fare un passo esemplare”, ha concluso la Albanese.
Ma ammesso che la richiesta degli esperti venga accolta, rimane il dubbio legato al fatto che gli USA possano esercitare (come hanno già fatto ripetutamente negli ultimi mesi) il proprio potere di veto. Un potere che se (forse) aveva un senso quando venne istituita l’Organizzazione delle Nazioni Unite, appare ormai obsoleto e antidemocratico.
A questo si aggiunge un altro aspetto da non trascurare: ad oggi, nessuno Stato membro delle NU è mai stato espulso. Nel 1974 il Sudafrica ci andò vicino (a causa dell’apartheid e dell’occupazione della Namibia, definita illegale dalla Corte internazionale di giustizia, come nel caso dell’attuale occupazione israeliana del Libano e della Cisgiordania). Ma tre membri del Consiglio di Sicurezza posero il veto e non se ne fece nulla. Ma la cosa non finì così: lo stesso anno, la maggioranza dei membri dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite rifiutarono di accettare le credenziali della delegazione sudafricana, escludendo il Sudafrica dalla partecipazione all’Assemblea generale fino al 1994 (fu riammessa solo dopo l’abolizione dell’apartheid).
Ormai è innegabile la violazione da parte di Israele del diritto internazionale umanitario e di decine e decine di trattati internazionali vigenti (anche la decisione di indicare gli attacchi all’Iran come una “difesa” appaiono pacchiani), l’applicazione dell’art. 6 sarebbe un precedente assoluto. Resta da capire se gli USA, che finora hanno esercitato il proprio diritto di veto al CdS delle Nazioni Unite si ostineranno a proteggere Israele. E in questo caso se l’Assemblea generale delle Nazioni Unite prenderà gli stessi provvedimenti che in passato aveva adottato nei confronti del Sudafrica.