ONU. I paesi (fra cui l’Italia) di “Uniting for consensus” contro la proposta del “G4” di nuovi seggi permanenti

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onuAlle Nazioni Unite è in corso una silenziosa guerra diplomatica fra due blocchi, ovvero fra il gruppo detto dei “G4” (Brasile, Giappone e India) e il gruppo che si oppone alla richiesta di aumentare il numero dei seggi permanenti.
Fra i contrari l’Italia, che di fatto verrebbe relegata in una posizione secondaria, per cui il ministro degli Esteri Emma Bonino è intervenuta nel corso della riunione del “core group” di Uniting for consensus, ovvero il gruppo delle nazioni contrarie alla creazione di nuovi seggi permanenti al Consiglio di sicurezza. Più che la staticità, al Palazzo di Vetro vi è infatti la necessità che gli Stati membri partecipino ai prossimi negoziati in modo, come ha spiegato Bonino, “più flessibile e costruttivo”. Poiché le posizioni fra i due gruppi sono lontane, per il ministro italiano “bisogna aggiornare il Consiglio migliorandone l’affidabilità, la trasparenza e l’efficacia”.
I partecipanti al gruppo di Uniting for Consensus hanno fatto sapere in una nota che continuano a ritenere necessaria e urgente una riforma del Consiglio di sicurezza; inoltre hanno riaffermato il principio che i negoziati debbano essere “complessivi” e basati su cinque pilastri: categorie di membership, diritto di veto, rappresentanza regionale, dimensioni di un Consiglio allargato, metodo di lavoro, rapporto tra Consiglio e Assemblea generale.