Operazione EUNAVFOR MED Irini: nave Margottini è la nuova unità sede di comando della forza aeronavale

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La nave Margottini della Marina Militare è da ieri la nuova flagship di Operazione EUNAVFOR MED Irini in sostituzione dell’unità anfibia San Giorgio. Da bordo il contrammiraglio Ettore Socci, il Force Commander della forza aeronavale, guiderà gli assetti in area di operazione fino al 18 ottobre. Dal giorno dopo, il comando in mare passerà alla Grecia per sei mesi, mentre il comando della missione resterà all’Italia, nella persona dell’ammiraglio Fabio Agostini, che guida l’operazione dal quartier generale a Roma Centocelle.
“Bravo Zulu all’equipaggio di nave San Giorgio”, ha affermato l’ammiraglio Fabio Agostini durante la cerimonia di saluto, che si è tenuta a Brindisi il 2 settembre. “Bravo Zulu” è il termine marinaresco per dire: “Ottimo lavoro”. L’Operation Commander Agostini ha ricordato nel discorso i risultati della nave italiana, che ha percorso 6397 miglia ed è stata per 38 giorni nell’area d’operazione, interrogando 129 navi mercantili in transito (“hailing” in termine tecnico) ed effettuando una visita a bordo di un mercantile (“friendly approach”). Durante la cerimonia sono state consegnate le onorificenze di Irini ad alcuni membri dell’equipaggio, quale riconoscimento del lavoro svolto durante il periodo di impiego nella missione.
Dal 4 maggio, giorno dell’inizio delle attività in mare, gli assetti Irini hanno interrogato 600 navi sospette (hailing) e hanno effettuato 12 visite a mercantili (friendly approach) per ottenere informazioni sui traffici illeciti nel Mediterraneo centrale. Irini – grazie anche al lavoro dell’intelligence e di SatCen, che ha fornito oltre 200 album di immagini satellitari – controlla oltre 10 porti e punti d’approdo e 25 aeroporti e piste d’atterraggio. In questi quattro mesi, non solo ha monitorato le navi sospette, ma ha anche segnalato la presenza di 80 voli di interesse da e per la Libia, contribuendo a implementare l’embargo di armi e il controllo del traffico illecito di petrolio con 14 rapporti, consegnati al Panel di Esperti delle Nazioni Unite.
L’Operazione Irini (in greco “pace”) è stata pianificata in pochissimo tempo e lanciata il 31 marzo a seguito di una decisione del Consiglio dell’Unione Europea. Il compito principale è quello di far rispettare l’embargo delle armi da e per la Libia previsto dalle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’ONU. Tra i suoi compiti secondari c’è anche il monitoraggio e la raccolta di informazioni sul traffico illegale di petrolio. La missione contribuisce, inoltre, allo smantellamento del traffico di esseri umani e ha tra i suoi compiti la formazione della Guardia Costiera e Marina libica.
Il Comandante dell’Operazione (Operation Commander) è l’ammiraglio Fabio Agostini. Rappresenta il livello militare-strategico dell’operazione e svolge i suoi compiti dal quartier generale situato presso il Comando operativo di Vertice Interforze (COI) di Centocelle, Roma.
Il Comandante in mare (Force Commander) è invece il responsabile a livello operativo e tattico degli assetti aeronavali dispiegati nell’aerea di operazione nel Mediterraneo centrale e agisce sotto la guida dell’Operation Commander. Nella carica del Force Commander si alterneranno su base semestrale Italia e Grecia.
La nave ammiraglia (flagship) è l’unità navale su cui è imbarcato il Force Commander con il suo staff. Con l’alternarsi del Comandante in mare anche la nave ammiraglia si alternerà. Il Force Commander greco sarà quindi imbarcato su un’unità della Marina ellenica.
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