Osce. Lavrov si presenta a Malta, e ne ha per tutti

di Giuseppe Gagliano

Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha partecipato al vertice ministeriale dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE) a Malta, segnando la sua prima visita ufficiale in un Paese dell’Unione Europea dall’inizio del conflitto in Ucraina. Il summit si è svolto in un clima di forte tensione politica, con accuse reciproche che hanno evidenziato le fratture profonde tra Mosca e l’occidente.
La presenza di Lavrov ha suscitato dibattiti fin dalla sua conferma. Nonostante le sanzioni che gravano sul capo della diplomazia russa, non è stato imposto alcun divieto di viaggio nel tentativo di mantenere aperti i canali diplomatici. Tuttavia il ministro russo non ha perso l’occasione per criticare l’OSCE, accusandola di essere ormai “manipolata” da NATO e Unione Europea. Lavrov ha definito l’organizzazione un’istituzione “paralizzata”, incapace di svolgere il proprio ruolo originario di ponte tra Oriente e Occidente.
Il discorso di Lavrov è stato segnato da una retorica dura contro gli Stati Uniti e i loro alleati europei, ritenuti responsabili dell’espansione della NATO e della marginalizzazione della Russia. In risposta, il segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha accusato Mosca di diffondere un “tsunami di disinformazione” e di minare sistematicamente le basi della cooperazione internazionale.
A confermare il clima di scontro, diversi ministri europei, tra cui quelli di Ucraina, Polonia e Repubblica Ceca, hanno lasciato la sala durante l’intervento di Lavrov. Quest’ultimo ha ricambiato il gesto durante il discorso di Antony Blinken, alimentando ulteriormente le tensioni.
Oltre alle divergenze politiche, il summit di Malta ha messo in luce i problemi interni dell’OSCE. Da settembre, l’organizzazione è priva di una leadership stabile, con quattro posizioni chiave vacanti a causa della mancanza di consenso tra gli Stati membri. Anche il bilancio e la presidenza futura dell’OSCE restano argomenti irrisolti, con Mosca che ha posto il veto su diverse candidature, inclusa quella dell’Estonia.
Nel suo intervento, Lavrov ha ribadito la visione russa di un “nuovo ordine mondiale policentrico”, in cui l’Eurasia rappresenta il fulcro dello sviluppo globale. Ha promosso progetti alternativi come l’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (SCO) e l’Unione Economica Eurasiatica (EAEU), evidenziando la necessità di superare il predominio euro-atlantico.
Il vertice di Malta ha confermato quanto siano profonde le divisioni tra Russia e Occidente. Mentre l’OSCE cerca disperatamente di mantenere un ruolo rilevante nello scacchiere internazionale, le tensioni tra i suoi membri rischiano di comprometterne ulteriormente l’efficacia. In questo contesto, il dialogo sembra ancora possibile, ma le prospettive di una vera cooperazione appaiono sempre più lontane.