Osce. Moavero Milanesi assume la presidenza di turno

Farnesina –

Il ministro degli Esteri italiano Enzo Moavero Milanesi ha assunto la presidenza dell’Osce, Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa. In occasione della cerimonia ha dichiarato che “E’ un grande onore per me assumere il ruolo di presidente in esercizio dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa. In un contesto internazionale caratterizzato da sfide di natura complessa e interdipendenti che richiedono soluzioni multilaterali efficaci, l’OSCE continua ad esercitare un ruolo fondamentale per favorire un dialogo inclusivo e rafforzare la sicurezza a livello regionale. L’OSCE, la più grande organizzazione regionale per la sicurezza esistente, rimane una piattaforma unica per la cooperazione politica.
Il concetto di “sicurezza omnicomprensiva”, che sta alla base dell’OSCE, è oggi sempre più attuale. Esso si basa sull’assunto che la sicurezza interna e internazionale, la cooperazione in campo economico e ambientale, il dialogo sui temi politico-militari e il rispetto dei diritti umani e dei principi fondamentali, sono strettamente interconnessi e non possono che essere perseguiti con un approccio olistico. Questa idea deve essere alla base di una visione innovativa dell’architettura di sicurezza internazionale.
Per questo motivo è stato scelto per la Presidenza italiana dell’OSCE il motto “Dialogo, Ownership e Responsabilità”, che riflette i principi di fondo che hanno ispirato, oltre quarant’anni fa, la creazione della nostra Organizzazione e che ci devono guidare anche per il futuro.
L’Italia farà ogni sforzo per costruire ponti e favorire il consenso. Per rilanciare lo spirito di Helsinki, dobbiamo rafforzare l’efficacia della nostra Organizzazione. Rendere l’OSCE più forte, più trasparente e aperta a nuove ed efficaci forme di collaborazione anche con i Paesi Partner mediterranei ed asiatici, è essenziale per rafforzare l’architettura di sicurezza europea e globale.
Come presidenza in esercizio, l’Italia continuerà ad attribuire la massima importanza alle sfide e alle opportunità provenienti dal Mediterraneo, comprese le migrazioni. Questo è il motivo per cui riteniamo essenziale rafforzare il dialogo e la cooperazione con i Paesi della sponda sud del Mediterraneo.
Continueremo ad attribuire massima priorità alla crisi ucraina, sostenendo gli sforzi diplomatici del Formato Normandia e del Gruppo Trilaterale di Contatto per cercare una soluzione pacifica attraverso la piena attuazione degli accordi di Minsk.
Per quanto riguarda il processo di regolazione del conflitto in Transnistria, l’esito positivo dei colloqui 5+2, che hanno avuto luogo a Roma il 29 e 30 maggio, conferma che l’attivo sostegno ai formati negoziali esistenti può contribuire a continui progressi e a risultati tangibili a beneficio della popolazione.
Intendiamo incoraggiare anche una soluzione pacifica al conflitto nel Nagorno-Karabakh sostenendo gli sforzi portati avanti dai Co-Presidenti del Gruppo di Minsk, e continueremo a garantire il nostro contributo come Co-Presidenti delle Discussioni Internazionali di Ginevra sulle conseguenze della guerra in Georgia nel 2008.
La presidenza italiana continuerà a lavorare intensamente per rafforzare le tre dimensioni di Sicurezza dell’OSCE: quella politico-militare, quella economica ed ambientale nonché la dimensione umana.
Continueremo a prestare la massima attenzione alle sfide transnazionali: la lotta al terrorismo e alla radicalizzazione, soprattutto nell’ottica di contrastare l’uso di internet da parte di gruppi terroristici; la sicurezza cibernetica; la lotta ad ogni forma di traffici illeciti. Anche il contrasto alla corruzione occuperà un posto importante nella nostra agenda, poiché tale fenomeno condiziona negativamente i rapporti di fiducia tra i Governi e i loro cittadini.
Il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali è il nostro più importante patrimonio comune. Incoraggiamo quindi gli Stati Partecipanti a prestare la massima attenzione alla lotta alla tratta di esseri umani e alla protezione dei diritti delle vittime, specialmente donne, bambini e minori non accompagnati. Proseguiremo il nostro impegno nel combattere tutte le forme di razzismo, xenofobia, intolleranza e discriminazione.
Nel quadro dell’OSCE la nostra azione dovrà essere ispirata a una visiona positiva, di lungo periodo: per ispirare e guidare le nostre azioni, per ridurre le tensioni attraverso il dialogo, ricorrendo a tutti gli strumenti e i mezzi della sicurezza cooperativa e riscoprendo i legami di civiltà che uniscono le 57 nazioni che vanno da Vancouver a Vladivostok, malgrado le loro differenze.
Come presidenza dell’OSCE, svilupperemo ogni sforzo, con la massima determinazione e le nostre risorse, per portare avanti questa visione e guardiamo con fiducia alla massima cooperazione con tutti gli Stati Partecipanti e i Paesi Partner per la Cooperazione per realizzare questi obiettivi comuni”.