Pakistan. Crescono le tensioni politiche: i manifestanti chiedono la liberazione di Khan

di Giuseppe Gagliano

Imran Khan, ex primo ministro del Pakistan e leader del partito Pakistan Tehreek-e-Insaf (PTI), è al centro di una crisi politica che sta scuotendo Islamabad. Khan, incarcerato dall’agosto 2023 con accuse che vanno dalla corruzione all’istigazione alla violenza, nega tutte le imputazioni, considerandole una manovra politica per estrometterlo dalla scena pubblica. Le accuse contro di lui seguono la sua rimozione dal potere avvenuta nel 2022, un evento che ha profondamente diviso il paese.
Le proteste per la sua liberazione, organizzate dai sostenitori del PTI, stanno bloccando la capitale. La mobilitazione, guidata dai leader del partito come Ali Amin Gandapur, include richieste di rilascio immediato di Khan e degli altri membri detenuti, oltre a un’esplicita richiesta di dimissioni dell’attuale governo, accusato di aver manipolato le elezioni. Queste manifestazioni, vietate dalle autorità locali, hanno già paralizzato la città con la chiusura delle strade principali e l’interruzione dei servizi di comunicazione, tra cui WhatsApp.
Le tensioni non si limitano alla lotta politica. La popolazione di Islamabad esprime crescente esasperazione per l’instabilità economica e sociale causata dai continui disordini. Tuttavia il partito di Khan continua a spingere per la mobilitazione, evidenziando il suo impegno a resistere fino a quando “tutte le richieste non saranno soddisfatte”.
Questo clima di instabilità politica e sociale rappresenta una sfida significativa per il Pakistan, evidenziando la polarizzazione crescente e la difficoltà di trovare soluzioni condivise. Mentre le autorità cercano di mantenere l’ordine, l’impasse politico rischia di aggravare le tensioni e compromettere ulteriormente la già fragile situazione economica del paese.
Parallelamente il governo guidato dal primo ministro Shehbaz Sharif ha introdotto modifiche legislative controverse, tra cui l’estensione del mandato dei capi militari da tre a cinque anni. Queste mosse sono state interpretate da molti come un tentativo di consolidare il potere esecutivo e militare, sollevando preoccupazioni riguardo a una possibile deriva autoritaria del paese.
Inoltre il Pakistan sta affrontando sfide economiche significative, con un’inflazione elevata e una crescita economica stagnante, nonostante un recente accordo con il Fondo Monetario Internazionale. Questi fattori contribuiscono a un clima di insoddisfazione popolare e a una percezione diffusa di instabilità politica.
Il Pakistan si trova in una fase critica, con una combinazione di crisi politica, tensioni sociali e difficoltà economiche che richiedono interventi urgenti per evitare un ulteriore deterioramento della situazione nazionale.