Pakistan. Il marito di Asia Bibi chiede aiuto all’Italia, ‘siamo in pericolo’

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Ashiq Masih, marito di Asia Bibi, ha rivolto con un videomessaggio ad “Aiuto alla Chiesa che Soffre” un appello all’Italia perché accolga la sua famiglia, oggi in grave pericolo in Pakistan.
Asia Bibi è una donna pachistana di fede cristiano-cattolica condannata a morte nel 2010 per blasfemia, pena confermata in secondo grado nel 2014, ma che è stata assolta con formula piena nei giorni scorsi dalla Corte suprema. Da allora è rimasta in carcere, in stato libero, per la sua sicurezza, mentre le associazioni e i partiti islamici hanno inscenato proteste e disordini contro la senza.
L’avvocato di Bibi, temendo per la sua incolumità, si è portato all’estero, ma anche il marito teme ritorsioni verso di lui e verso la figlia.
“Chiedo al governo italiano e faccio un appello: aiutateci a fare uscire dal Pakistan me e la mia famiglia perché siamo in pericolo”, ha detto Masih nel videomessaggio, denunciando anche che abbiamo difficoltà anche a trovare da mangiare”.
Asia Bibi era una lavoratrice agricola impegnata il giorno dei fatti, nel 2009, nella raccolta di bacche, quando scoppiò un diverbio con le altre lavoratrici in quanto aveva toccato un recipiente dell’acqua per dissetarsi prima di loro musulmane, le stesse che poi l’accuseranno di aver offeso Maometto. A confermare le accuse un uomo che poi però ritrattò la sua testimonianza per “pentimento”.