Pakistan. Imran Khan eletto premier. Intende realizzare il “socialismo islamico”

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Con 176 voti dei deputati l’ex star del cricket Imran Khan è stato eletto premier del Pakistan, battendo in Parlamento il rivale Shahbaz Sharif della Lega musulmana del Pakistan (Pml-N), a cui sono andati 96 voti.
Khan è riuscito così a trovare fra i popolari i voti necessari per la sua elezione, dal momento che in luglio il suo partito, il Movimento per la giustizia del Pakistan (PTI), centrista e di ispirazione islamista, ha ottenuto 116 seggi (ne aveva 35 nella precedente legislatura), ma non ha raggiunto i 137 necessari per formare una maggioranza.
Come spesso accade, anche in quest’occasione vi sono state accuse di brogli, ma a determinare l’ascesa di Khan è stato il supporto dei militari, perso dall’establishment di Nawaz Sharif sia per le aperture all’India, sia perché Sharif voleva tagliare i legami dell’esercito e dei servizi segreti con i gruppi miliziani di ogni estrazione, talebani compresi, utilizzati in funzione anti-indiana.
Da programma il 65enne nuovo premier intende realizzare una sorta di socialismo islamico, quindi con educazione e sanità gratuite e per tutti, lotta alla corruzione e alla povertà, lavoro e giustizia sociale, nonché di rafforzare le istituzioni.
Nel suo primo discorso da premier ha comunque parlato dell’intenzione di avviare colloqui con l’India per risolvere la disputa sulla regione del Kashmir e di “rafforzare le relazioni con la Cina” e con l’Iran.
Alle elezioni la Lega Musulmana del Pakistan (Pml-N) ha ricevuto una vera e propria batosta portandosi a 64 seggi su 166 che ne aveva, mentre il Partito Popolare del Pakistan (Ppp) ha ottenuti 43 seggi, uno in più rispetto alla precedente legislatura.