di Alberto Galvi –
Per aggirare le sanzioni occidentali, il Pakistan ha autorizzato il baratto con Iran, Afghanistan e Russia su beni specifici, tra cui petrolio e gas, e allentare quindi la pressione sulle sue riserve di valuta estera in declino. Il meccanismo di baratto entrerà in vigore immediatamente.
Il Pakistan sta lottando per frenare l’inflazione alle stelle. La scorsa settimana la banca centrale del paese ha riferito che le sue riserve di valuta estera sono scese a poco più di 4 miliardi di dollari, appena sufficienti a coprire le importazioni di un mese. L’inflazione ha raggiunto un tasso annuo senza precedenti.
Il meccanismo del baratto elenca 26 merci che lo Stato pakistano e le entità private possono esportare nei mercati afghano, iraniano e russo. In cambio possono importare greggio, gas naturale liquido, prodotti chimici, fertilizzanti, frutta, grano, macchinari industriali, gas propano liquido, e ortaggi dai tre paesi.
Con il sistema del baratto il Pakistan acquisterà grano, legumi e prodotti petroliferi dalla Russia. Importerà anche fertilizzanti e macchinari tessili dalla Russia, mentre Iran e Afghanistan fungeranno da fonte di semi oleosi, minerali, cotone, frutta, verdura, spezie e frutta secca.
La decisione di consentire il commercio di baratto arriva mentre il Pakistan sta cercando di ottenere l’approvazione del Fondo monetario internazionale per il rilancio di un pacchetto di prestiti da 6,5 miliardi di dollari. Il programma lanciato nel 2019 scadrà il 30 giugno, lasciando il paese in una situazione di instabilità.