Pakistan. Miliziani beluchi attaccano il consolato cinese a Karachi

di Nunzio Messere –

Giornata di sangue in Pakistan, dove in mattinata alcuni uomini armati, secondo la rivendicazione appartenenti all’“Esercito di liberazione del Belucistan”, hanno attaccato il consolato cinese di Karachi nel tentativo di entrarvi e compiere una strage. Sono stati tuttavia intercettati dai militari di guardia e nel conflitto a fuoco sono rimasti uccisi due soldati e tre miliziani.
Nel comunicato di rivendicazione si legge che l’azione dei miliziani è stata compiuta in quanto “la Cina sta sfruttando le nostre risorse” del Belucistan, la più estesa regione del paese.
L’Esercito di liberazione del Belucistan combatte per l’autodeterminazione della propria regione, grande come l’Italia e al centro del China Pakistan Economic Corridor (CPEC), piano di investimenti per 56 miliardi di dollari che prevede la costruzione di infrastrutture come ferrovie, strade e porti. L’11 aprile scorso la Brigata Fidayin Majid ha compiuto un’azione terroristica verso un bus carico di ingegneri cinesi che transitava a Dalbandin, circa 340 chilometri a sud-ovest di Quetta, sempre in Belucistan.
Quasi nello stesso momento in cui si svolgeva l’attacco al consolato cinese, è esplosa una bomba in un mercato della provincia di Khyber Pakhtunkhwa, nel nord-ovest del Pakistan, uccidendo almeno 25 persone. L’azione terroristica non è stata rivendicata, ma ad essere presa di mira è stata la minoranza sciita hazara, già in passato presa di mira sia dall’Isis che dai talebani.