Pakistan. Vince le parlamentari il Movimento per la giustizia del Pakistan di Khan

Determinante il supporto dei militari

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Il Movimento per la giustizia del Pakistan (PTI), centrista e di ispirazione islamista, ha vinto le elezioni parlamentari conquistando 116 seggi (ne aveva 35 nella precedente legislatura), ma non ha raggiunto i 137 necessari per formare una maggioranza, per cui il leader e fondatore Imran Khan, ex campione di cricket, dovrà cercare alleanze fra le formazioni minori oppure tra i singoli deputati.
L’idea di Khan è quella di un socialismo islamico, quindi con educazione e sanità gratuite e per tutti, lotta alla corruzione, lavoro e giustizia sociale.
La Lega Musulmana del Pakistan (Pml-N) ha ricevuto una vera e propria batosta portandosi a 64 seggi su 166 che ne aveva, responsabilità politica che pesa sull’ormai ex premier Nawaz Sharif, coinvolto nei Panama Papers. Ma a far perdere Sharif è stato anche il mancato supporto dei militari e dei servizi segreti, andato a Khan: da tempo era finito l’idillio dei militari con il premier, sia per le sue aperture all’India, sia perché Sharif voleva tagliare i loro legami con i gruppi miliziani di ogni estrazione, talebani compresi, utilizzati in funzione anti-indiana. Pakistan e India sono entrambe potenze nucleari ed ancora si affrontano sulle alture del Kashmir, e l’idea di Sharif era quella di un allentamento delle tensioni anche per non avviare una continua corsa all’atomica
Il Partito Popolare del Pakistan (Ppp) ha ottenuti 43 seggi alzandosi così di uno rispetto alla precedente legislatura, ed è questo partito che potrebbe dare a Khan il supporto necessario per governare.