di Enrico Oliari –
Nonostante la tensione alta dovuta a scontri tra ebrei e musulmani al Muro del Pianto e alla moschea di al-Aqsa, dove è entrato l’esercito durante la Preghiera del Venerdì, continuano da entrambe le parti le provocazioni, benzina sul fuoco che potrebbe portare a nuovi incidenti, e già in questi giorni vi sono state diverse vittime. Ieri alcune centinaia di ebrei sono entrati, con la tutela dell’esercito, dal lato della “Porta Mughrabi” nella moschea di al-Aqsa, sulla Spianata delle Moschee a Gerusalemme, disturbando la preghiera dei musulmani in nome della Pasqua ebraica. Negli scontri che ne sono seguiti la polizia ha fermato circa 300 persone da entrambe le parti, poi rilasciate.
A Hebron ieri sera la polizia ha chiuso ai musulmani la moschea Ibrahim per dare la possibilità a centinaia di ebrei di entrare per eseguire danze talmudiche: per gli ebrei nella moschea, da loro chiamata “la Grotta di Al-Makhbela”, sono sepolti Abramo, Isacco, Giacobbe e le loro mogli.
Nel 1994 un terrorista ebreo-statunitense, Baruch Goldstein, entrò nella moschea di Ibrahim uccidendo 29 musulmani palestinesi e ferendone 125, poi ucciso dai superstiti del massacro. Da allora le autorità hanno creato degli spazi temporali per la fruizione del luogo sacro da parte degli ebrei.
La tomba di Goldestein, trasformata in un santuario, era divenuta meta di pellegrinaggio degli ebrei, poi smantellata nel 1999 dalle autorità israeliane, ma la lapide in cui il terrorista è definito “martire dalle mani pulite e dal cuore puro” è stata lasciata intatta.
(Video di una precedente manifestazione di 6 mesi fa).