Papa Francesco si collega con l’Iss, ‘siete un piccolo palazzo di vetro’

di Vanessa Tomassini

Papa Francesco si è collegato dal Vaticano in video conferenza con il team di astronauti della International Space Station, portando la sua voce nello spazio. Sei gli astronauti in video provenienti da diversi Paesi, tra cui l’italiano Paolo Nespoli, che partecipa alla missione “Vita” dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e che ha tradotto il pontefice ai suoi colleghi, a dimostrare la collaborazione tra i vari Stati nella ricerca. Come ha detto Joseph Akaba, Joe, americano di origini portoricane, “per lavorare qua sopra c’è una grande collaborazione tra i vari Stati” ha detto l’astronauta “ci sono gli Stati Uniti, c’è la Russia, c’è il Canada, il Giappone, 9 Nazioni europee. Queste nazioni lavorano insieme per ottenere qualcosa che è al di sopra di ognuno di loro. Ognuno di noi porta una diversità e queste diversità messe insieme fanno un insieme molto più grande di quello che sarebbe la persona singola e lavorando così insieme, in questo spirito collaborativo per andare oltre”. L’americano Joe ha aggiunto che questo “è il modo per noi esseri umani di andare fuori dal mondo e continuare questo viaggio della conoscenza”. Papa Francesco ha sottolineato l’importanza di questa collaborazione dicendo “voi siete un piccolo palazzo di vetro” facendo riferimento a quello delle Nazioni Unite, affermando che “la totalità è più grande della somma delle parti. È questo l’esempio che voi ci date”. Nel ringraziarli il Santo Padre ha voluto chiamare gli astronauti “cari fratelli, perché vi sentiamo rappresentanti di tutta la famiglia umana nel grande progetto di ricerca che è la stazione spaziale. Vi ringrazio per questo colloquio che mi ha molto arricchito”. Gli astronauti hanno la possibilità di vedere il mondo dall’alto, riuscendo quasi ad avere la stessa visione che ha Dio del nostro pianeta in quel senso di su e giù, che come ha detto il pontefice fa parte di “quelle piccole cose che nella vita si danno per scontate”. In tantissimi hanno seguito l’evento sui canali social con stupore e meraviglia e tra i commenti c’è chi si augura che questa cooperazione possa svilupparsi anche sulla terra, non solo per la ricerca, ma per un futuro di pace.