Papua Occidentale. Scontri e arresti fra gli indipendentisti. Incendiato il parlamento locale

di Gianni Sartori –

A Manokwari, Migliaia di persone sono scese in strada a Manokwari, nella Papua occidentale, per protestare contro gli arresti di decine di giovani indipendentisti avvenuti pochi giorni fa. E non sono mancati per le strade della capitale della provincia indonesiana disordini e azioni dirette: negozi e auto incendiati, segnali stradali divelti, lanci di pietre contro la polizia…
Quasi una sollevazione che ha avuto il suo culmine nell’incendio del Parlamento regionale.
Oltre agli arresti per le manifestazioni di protesta del 17 agosto, data dell’indipendenza dell’Indonesia, e del 15 agosto, giorno degli accordi di New York, un’altra cinquantina di studenti papuani “fuori sede” sono stati fermato a Surabaya (isola di Giava) per aver distrutto una bandiera indonesiana. Qui la polizia è intervenuta con cariche e lanci di lacrimogeni per costringere gli studenti a uscire dai loro alloggi. Stando alle dichiarazioni ufficiali, questi giovani (ma presumibilmente non i distruttori della bandiera) sono stati rilasciati dopo gli interrogatori svolti nei commissariati.
Negli ultimi tempi, dopo anni di relativa “convivenza pacifica”, le forze di sicurezza di Giacarta sono state spesso accusate di atti di estorsione nei confronti della popolazione di Papua e anche dell’assassinio di militanti indipendentisti, di sindacalisti e di esponenti ambientalisti. Sia per alcuni osservatori che per le autorità indonesiane gli avvenimenti di questi giorni evocano fatalmente lo “spettro” di una seconda Timor Est.