PNG. Elezioni parlamentari: Il premier Marape del partito PANGU contro O’Neill del partito PNC

di Alberto Galvi

Le elezioni parlamentari nella PNG (Papua Nuova Guinea) si terranno nell’arco di ventuno giorni dal 2 luglio 2022 al 22 luglio 2022. Il Parlamento nazionale è unicamerale ed è composto da 111 seggi, che durano in carica 5 anni. I suoi membri sono eletti direttamente nei collegi uninominali: 89 locali, 20 provinciali, la provincia autonoma di Bouganville e il distretto della capitale nazionale, con voto preferenziale della maggioranza. La costituzione consente fino a 126 seggi.
Nella PNG la regina Elisabetta II è rappresentata dal governatore generale Bob Dadae. Il primo ministro è James Marape, mentre il vice primo ministro è Sam Basil. Il direttivo nazionale è nominato dal governatore generale su proposta del primo ministro. Il governatore generale è nominato dal Parlamento nazionale e avvallato dal capo di Stato. Dopo le elezioni legislative, il leader del partito di maggioranza o della coalizione di maggioranza solitamente è nominato primo ministro.
La fiducia nel governo è calata, con O’Neill del PNC (People’s National Congress Party) che sembra essere la principale minaccia elettorale per Marape, leader del partito PANGU (Papua and Niugini Union Party). Il governo di Marape è stato criticato per aver portato il debito pubblico al 40 per cento del PIL, per la gestione della chiusura della miniera d’oro di Porgera e per il presunto uso improprio di fondi internazionali e per la gestione del COVID-19.
Le elezioni saranno controllate da vicino sia dagli Stati Uniti che dall’Australia, e per influenzare il risultato elettorale non si può escludere un’interferenza esterna da parte di uno o di entrambi i paesi. Il coinvolgimento della PNG nella BRI (Belt and Road Initiative) cinese e il finanziamento di Pechino per progetti infrastrutturali ha allarmato sempre più le due potenze.
Durante il suo mandato anche O’Neill si era rivolto a Pechino per un sostegno finanziario. O’Neill ha evitato nel 2019 un voto di sfiducia rassegnando le dimissioni e da allora è stato accusato di corruzione. Successivamente è stato sostituito come primo ministro da Marape. Questo, durante il suo mandato, ha cercato di ridurre la dipendenza dagli aiuti australiani. L’Australia difende gli interessi delle sue multinazionali minerarie e degli interessi geostrategici di Canberra nell’Asia-Pacifico. Il precedente governo O’Neil ha mantenuto invece forti legami di sicurezza con gli Stati Uniti, incluso negli ultimi due anni lo svolgimento di esercitazioni militari congiunte.
La PNG è stata messa in guardia dagli Stati Uniti, quando la Cina e le Isole Salomone hanno firmato un patto di sicurezza che consente la presenza cinese. Sottolineando così l’intento più ampio di Washington di bloccare qualsiasi presenza cinese nel Pacifico anche nelle Isole Fiji.