Polinesia Francese. Il ruolo del nucleare e i separatisti che si affidano all’Azerbaijan

di Giuseppe Gagliano

La Polinesia Francese si trova al centro di una nuova fase di campagne di denigrazione e destabilizzazione, simili a quelle viste recentemente in Nuova Caledonia. L’amministrazione di questa comunità francese d’oltremare, dal 2023 è guidata dal partito indipendentista Tavini, che ha stretto legami con l’Azerbaigian, in particolare attraverso il Business and Investment Group (BIG).Il 30 aprile Tavini e l’Azerbaigian hanno firmato un memorandum di cooperazione durante una conferenza decoloniale presso la sede delle Nazioni Unite a Vienna, impegnandosi a combattere il colonialismo francese. Questo accordo è stato ulteriormente chiarito pochi giorni dopo in una conferenza stampa, dove Tavini ha dichiarato la sua intenzione di non collaborare con Parigi, ma di continuare il processo di decolonizzazione con determinazione e di affermarsi sulla scena internazionale.
Oggi i rappresentanti della Polinesia sono stati accolti a Baku per partecipare a una conferenza sulla decolonizzazione, consolidando ulteriormente i rapporti con l’Azerbaigian. Ella Tokogari, membro del Tavini e del consiglio di amministrazione del BIG, ha dichiarato di aver visitato l’Azerbaigian quattro volte da luglio, sottolineando l’aumento della visibilità internazionale della causa polinesiana.
Dal 2022 tutti i parlamentari polinesiani sono membri del Tavini e fanno parte del gruppo della Sinistra Repubblicana e Democratica (DDR), legato al Partito Comunista Francese (PCF). Fabien Roussel, segretario nazionale del PCF, ha manifestato il suo sostegno alla decolonizzazione della Polinesia Francese e della Nuova Caledonia.
Oltre ai membri del Tavini, altri deputati del gruppo DDR, come Marcellin Nadeau e Jean-Victor Castor, mostrano una vicinanza all’Azerbaigian. Questo gruppo parlamentare si è concentrato intensamente sulla questione polinesiana, in particolare sui test nucleari svolti in passato, tema centrale per gli indipendentisti. Il 22 marzo 2024 è stata creata una commissione d’inchiesta sulla “politica francese di sperimentazione nucleare” in Polinesia.
Nell’ottobre 2023 Mereana Redi Arbelot, deputata del Tavini e membro del gruppo DDR, ha organizzato la proiezione di un documentario intitolato “I dimenticati dell’Atomo”. Il film sostiene l’esistenza di “effetti transgenerazionali delle radiazioni”, nonostante una perizia collettiva dell’INSERM (Institut National de la Santé et de la Recherche Medicale) del 2021 li avesse confutati.
L’INSERM è un ente pubblico francese dedicato alla ricerca medica e sanitaria. Fondato nel 1964, l’INSERM svolge un ruolo chiave nella promozione della ricerca biomedica in Francia, coordinando studi e ricerche nei campi della biologia, della medicina e della salute pubblica. L’istituto lavora in collaborazione con università, ospedali e altri enti di ricerca sia a livello nazionale che internazionale. La sua missione principale è migliorare la salute della popolazione attraverso l’innovazione scientifica, la formazione di ricercatori e la diffusione di nuove conoscenze mediche e sanitarie.
Tuttavia un nuovo studio del 2023 ha riconosciuto un impatto moderato sulla salute della popolazione locale. Il 19 gennaio 2024 il gruppo DDR ha organizzato una tavola rotonda sui test nucleari nella Polinesia Francese, discutendo il risarcimento delle vittime e le riparazioni ambientali. Tra i partecipanti vi erano Lena Norman, rappresentante dell’associazione polinesiana “193”, e Sébastien Phillipe, ricercatore dell’Università di Princeton e coautore del libro “Toxique” (2021). Phillipe, membro del comitato consultivo scientifico del Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari (TIAN), ha denunciato le “bugie” dello Stato francese sui fallout radioattivi.
La questione del disarmo nucleare è di particolare interesse per i partiti di estrema sinistra francesi. Jean-Luc Mélenchon nel 2022 ha proposto una dottrina di “deterrenza spaziale” senza armi nucleari, mentre nel 2018 i deputati LFI hanno suggerito l’eliminazione delle forze aeree strategiche, mantenendo solo la componente oceanica. Fabien Roussel ha esortato la Francia a prendere iniziative per il disarmo multilaterale.
L’intersezione tra la questione dei test nucleari in Polinesia e il disarmo nucleare ha permesso ai separatisti polinesiani di ampliare il loro supporto. Questa dinamica potrebbe rappresentare un significativo punto di svolta per il futuro politico e sociale della Polinesia Francese. Fino a poco tempo fa le narrazioni antifrancesi avevano come scopo quello di colpire gli interessi della Francia in Africa; oggi prendono invece di mira i suoi interessi nei suoi territori d’oltremare e il ruolo della deterrenza nucleare francese, minando quindi il suo potere. La Francia, con i suoi territori ed oltremare, è il secondo demanio marittimo più grande del mondo ed è inoltre presente su quasi tutti gli oceani del pianeta. Il ritiro della Francia rappresenterebbe un inesorabile declino sulla scena internazionale.