Putin a Roma. Con Conte parla di sanzioni, Ue, rapporti bilaterali e Libia

di Guido Keller

Il presidente russo Vladimir Putin ed il premier Giuseppe Conte si sono visti a Palazzo Chigi per discutere di relazioni bilaterali e fare il punto sui rapporti della Russia con l’Unione Europea e sui temi geopolitici in generale.
Argomento portante è stato quello delle sanzioni dell’Ue alla Russia, introdotte nel 2014 a seguito dell’annessione della Crimea, ed il presidente russo ha fatto notare che “prima l’interscambio tra i due blocchi era di 450 miliardi di euro, oggi è di 200 miliardi, 150 miliardi di differenza che si traducono in mancati posti di lavoro ed in minori introiti fiscali per entrambe le parti”. Putin ha detto che “Comprendiamo il fatto che l’Italia sia legata agli impegni europei e non abbiamo nessuna pretesa rispetto agli amici italiani ma speriamo che l’Italia sulle sanzioni porti avanti la posizione di un ritorno dei rapporti a 360 gradi con la Russia”. L’occasione potrebbe essere la governance europea che subentrerà ad ottobre, e Conte ha fatto sapere l’impegno dell’Italia.
“Abbiamo confermato – ha spiegato il premier – l’eccellente stato delle nostre relazioni bilaterali, nonostante il permanere delle condizioni che hanno condotto al deterioramento delle relazioni con l’Ue e quindi alle sanzioni. In un momento delicato per l’economia globale è di reciproco interesse mantenere buone relazioni”.
I due hanno anche parlato della crisi libica all’indomani del raid di un aereo del generale Khalifa Haftar su un centro per migranti, costato la vita ad una sessantina di persone: Putin ha auspicato l’immediato cessate-il-fuoco ed il ritorno al dialogo, cosa possibile dopo che il Libyan National Army, cioè l’esercito di Haftar, si è arenato nella sua offensiva su Tripoli.
Prima di incontrare Conte, il presidente Putin è stato ricevuto al Quirinale dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, occasione per ribadire le eccellenti relazioni fra i due paesi. Anche Mattarella ha sottolineato la necessità di stabilizzare la Libia, sia per l’Italia che per l’Europa. Putin si è dimostrato sensibile alla questione auspicando che riprenda il lavoro dell’inviato Onu Ghassan Salamè.