Putin attacca l’Ucraina. Dall’occidente sanzioni

Ma non si tocca il gas.

di Enrico Oliari

Il presidente russo Vladimir Putin ha deciso di passare dalle parole ai fatti e dalle prime ore dell’alba sono iniziati i bombardamenti su obiettivi ucraini, mentre scontri sono segnalati in diversi punti delle zone di confine, con i militari russi penetrati nel territorio ucraino. Al momento non si parla di un’invasione su larga scala, ma è un dato di fatto che l’Ucraina è circondata dalle forze militari russe, tanto che missili e soldati sono entrati anche da nord, cioè dalla Bielorussia, e da sud, cioè dalla Crimea annessa nel 2014.
Putin ha spiegato che l’obiettivo dell'”operazione militare speciale” avviata oggi non è quello di occupare il paese bensì di demilitarizzarlo, anzi, di “denazificarlo”, ed ha avvertito la Nato di non intervenire, pena una risposta diretta. Attacchi si sono registrati a obiettivi dell’intelligence, tra cui la sede centrale di Kiev, e ad aeroporti, ed in particolare ad essere prese di mira sono le città di Odessa e di Mariupol. Militari russi sono penetrati a Karkiv, dove sarebbe stato colpito un edificio civile.
Scontri tra soldati si registrano al momento al confine delle autoproclamate repubbliche di Lugansk e di Donetsk, con decine di perdite umane. Da Kiev è stato annunciato l’abbattimento di un aereo russo e la distruzione di quattro carri armati.
La Nato, che con una nota ha condannato “l’orribile attacco della Russia all’Ucraina” in quanto ingiustificato e non provocato, ha rafforzato le proprie basi a est, mentre il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha immediatamente proclamato la legge marziale, ed ha invitato i cittadini a presentarsi per prendere in mano un’arma e per donare il sangue. I paesi Nato dell’Europa dell’est hanno chiesto l’attivazione dell’articolo 4 del trattato dell’Alleanza al fine di riunire i leader del blocco attorno ad un tavolo ed avviare consultazioni.
Condanna anche dalla Turchia, altro paese Nato: in un comunicato del ministero degli Esteri si legge che l’iniziativa di Putin “è una minaccia alla sicurezza della nostra regione e del mondo”, per cui vene chiesto al presidente russo “di fermare questa azione illegale e ingiusta”.
Il segretario generale della Nato Jeans Stoltenberg è intervenuto in conferenza stampa per denunciare che “la pace nel nostro continente è stata spezzata, c’è la guerra oggi in Europa. Si tratta di un attacco non provocato e ingiustificato, un’invasione pianificata e perpetrata a sangue freddo: i leader russi hanno piena responsabilità per il sangue versato”. Ha poi detto che “Il compito della Nato è quello di difendere i paesi membri, abbiamo organizzato una difesa collettiva aerea, di terra e di mare”. Ha poi aggiunto che “oggi il Cremlino vuole ristabilire la sua sfera di influenza, e quanto sta accadendo dimostra la pace non deve essere data per scontata”.
Stoltenberg ha confermato che la Nato non interverrà direttamente in Ucraina in quanto paese non membro, ma che dai paesi occidentali verranno indette dure sanzioni.
E difatti dalle cancellerie europee continuano ad arrivare iniziative contro l’economia russa, ma non contro ciò che creerebbe realmente danno, cioè l’importazione di energia. Si parla di colpire il finanziamento del debito russo, che però è del 20% del Pil, di bloccare le transizioni bancarie e, come ha annunciato la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, “di attuare un massiccio piano di sanzioni” contro entità, singoli e aziende, ma nulla per fermare il gas diretto in Europa. E questo Putin lo sa, come sa che l’Ucraina è sola davanti al gigante russo, con la solidarietà piena dell’occidente, ma sola.