Putin e Erdogan… due nemici tanto amici

di Shorsh Surme

Come se non bastasse tutto quello che hanno combinato e che stanno combinando la Turchia del “sultano” Recep Tayyp Erdogan e la Russia dello “zar” Vladimir Putin, ora tocca al mar Mediterraneo e all Mar Nero.
Sia la Turchia che la Russia, con la loro storia di secolari rivalità nel Mar Nero e nel Medio Oriente, stanno entrambi svolgendo una politica regionale molto attiva e pericolosa che riflette la complessa rete di interessi strategici paralleli e contrastanti.
Senza dubbio la più forte potenza regionale nel Mediterraneo orientale è la Turchia. Nell’area del Mar Nero sia Mosca che Ankara svolgono ruoli decisivi.
È da sottolineare che la zona del Medio Oriente e ora anche del Nord Africa e in particolare la Libia del dopo Gheddafi sono di importanza cruciale per la Turchia.
Per secoli le due potenze hanno avuto conflitti nei Balcani, nella regione del Mar Nero e nel Caucaso. Il controllo sullo stretto del Bosforo e sui Dardanelli fu particolarmente contestato. Le due strette vie navigabili costituiscono l’unico accesso della Russia al Mediterraneo e prendere possesso di Istanbul è stato uno dei principali obiettivi strategici della Russia imperiale.
Non bisogna dimenticare che durante la Guerra Fredda (1947-1991), la Turchia era un “alleato” stretto dell’occidente, contribuendo a proteggere il cosiddetto “Mondo libero” dalla minaccia dell’ex Unione Sovietica. Anche oggi la Turchia rimane un membro muscoloso della NATO e continua fare quello che le pare e piace.
Dal canto suo Putin in Libia sostiene il maresciallo ribelle Khalifa Haftar nella lotta contro il governo di accordo nazionale (GNA) sostenuto dall’ONU. Ankara ha raggiunto invece un accordo con il GNA su una divisione dei diritti di perforazione ed esplorazione nel Mediterraneo, nonostante i reclami di Cipro e Grecia.
Ormai il Medio Oriente è diventato sempre più instabile con il cambiamento delle sue strutture di potere. Attraverso politiche incoerenti, a breve termine e ingenue, gli Stati Uniti e l’Europa hanno perso gran parte della loro credibilità e influenza nella regione. Sia Mosca che Ankara hanno compreso meglio la complessa situazione e le necessità del Medio Oriente e hanno definito più abilmente i loro interessi. Le loro politiche possono essere descritte come una combinazione di conflitto e cooperazione.