Qatar. Coppa del Mondo FIFA 2022: la geopolitica dello sport nelle relazioni internazionali

di Alberto Galvi

Ha preso il via oggi la Coppa del Mondo FIFA 2022, il più grande evento del calendario sportivo mondiale di quest’anno. Il Qatar cerca di lustrare la sua immagine e reputazione globale nonostante le questioni del mercato del lavoro, l’uguaglianza di genere e l’omofobia istituzionalizzata.
Il mondiale di calcio di quest’anno in Qatar rappresenta di gran lunga il più costoso di tutti i tempi. il Qatar ha investito circa 220 miliardi di dollari, mentre i costi dei recenti mondiali sono stati i seguenti: Russia 11,6 miliardi, Brasile 15 miliardi, Sudafrica 3,6 miliardi, Germania 4,3 miliardi, Corea del Sud e Giappone 7 miliardi, Francia 2,3 miliardi.
Sempre di più le economie emergenti utilizzano gli eventi sportivi come strumenti geopolitici per ripulire la propria immagine a livello internazionale. Dal punto di vista economico, lo sport è diventato un importante settore industriale in grado di aumentare il reddito nazionale, creare posti di lavoro, e generare proventi dall’export.
Le Olimpiadi invernali in Cina si sono svolte sullo sfondo dei rapporti sempre più tesi con l’occidente, ed anche l’Arabia Saudita sta spendendo miliardi di dollari per lo sport al fine di promuovere un’agenda di riforme interne comunicando un’immagine più progressista al resto del mondo. Israele vuole affermarsi come hub tecnologico sportivo globale, come è in progetto in Corea del Sud.
Verso la fine dello scorso marzo, poche settimane dopo le Olimpiadi invernali cinesi, la Russia ha ospitato a Saransk la seconda edizione della Channel One Cup di hockey su ghiaccio. Per la Russia l’obiettivo era dimostrare di esserci nonostante l’esclusione dalle competizioni sportive, decisa dalla maggioranza delle federazioni sportive internazionali dopo l’invasione dell’Ucraina. Va ricordato che la Russia ha organizzato i mondiali di calcio del 2018..
L’organizzazione di eventi sportivi non sempre è un affare per i paesi che li ospitano. Il Brasile, che ha organizzato e ospitato i mondiali di calcio 2014 e le olimpiadi 2016, ha avuto un grosso impegno economico solo parzialmente rientrato, mentre tali risorse potevano essere utilizzate per lo sviluppo dei servizi locali.
Le economie emergenti sono sempre più influenti nello sport. Allo stesso tempo i paesi più industrializzati tra cui Stati Uniti, Regno Unito e Francia comprendono che lo sport può offrire vantaggi significativi a un paese, come l’attivazione di relazioni commerciali più forti.
La geopolitica dello sport non è cosa nuova. Già ai tempi della Guerra Fredda si fronteggiavano i due blocchi capeggiati da Usa e Urss, che boicottavano a vicenda le Olimpiadi.