Qatar. L’alleanza di difesa con la Francia plasma il futuro della stabilità regionale

di Giuseppe Gagliano

Negli ultimi decenni Qatar e Francia hanno coltivato una partnership strategica che si è consolidata come pilastro fondamentale per la sicurezza e la stabilità nel Medio Oriente e oltre. Al centro di questa alleanza duratura c’è la cooperazione in materia di difesa, un legame rafforzato da impegni ad alto livello, sforzi diplomatici congiunti e una visione condivisa per affrontare le sfide geopolitiche. Mentre il Qatar cerca di espandere il proprio ruolo globale e la Francia di mantenere la propria influenza strategica, questa relazione si evolve costantemente, affrontando opportunità e sfide in un contesto regionale in rapido cambiamento.
La partnership tra Qatar e Francia si fonda su interessi comuni: promuovere la pace, contrastare il terrorismo e garantire la sicurezza energetica in un’area cruciale per gli equilibri globali. Negli ultimi anni, questa collaborazione si è intensificata attraverso il dialogo strategico bilaterale, avviato ufficialmente nel 2019, che copre settori come difesa, sicurezza, economia e cambiamento climatico. La visita dell’Amir del Qatar, Sheikh Tamim bin Hamad al-Thani, a Parigi nel febbraio 2024, durante la quale è stato annunciato un investimento qatarina di 10 miliardi di euro in Francia nei successivi sei anni, ha segnato un ulteriore rafforzamento dei legami. Sul fronte della difesa, questa alleanza si concretizza in accordi militari, esercitazioni congiunte e vendite di armamenti, con il Qatar che si affida alla tecnologia francese per modernizzare le proprie forze armate.
La cooperazione si estende anche alla diplomazia: entrambi i Paesi condividono posizioni simili su dossier regionali, come la crisi in Ucraina e la stabilizzazione del Medio Oriente, lavorando spesso insieme per mediare conflitti e promuovere soluzioni multilaterali. Questo approccio pragmatico ha reso la loro partnership un modello di collaborazione tra una potenza occidentale e un attore chiave del Golfo.
A guidare questa alleanza ci sono leader influenti che incarnano la volontà politica di legami bilaterali. Dal lato qatarino Tamim bin Hamad al-Thani è stato fondamentale nel definire la strategia di difesa del Paese, bilanciando la dipendenza dagli Stati Uniti, attraverso la base di al-Udeid, con partnership diversificate, tra cui quella con la Francia. Il vice primo ministro e ministro degli Affari esteri, Mohammed bin Abdulrahman al-Thani, ha svolto un ruolo cruciale negli ultimi dialoghi strategici, rafforzando i canali diplomatici che sostengono la cooperazione militare.
Sul fronte francese il presidente Emmanuel Macron ha fatto della partnership con il Qatar una priorità, vedendo in Doha un alleato affidabile per proiettare l’influenza francese nel Golfo e contrastare le minacce regionali, come l’espansionismo iraniano. Il ministro delle Forze Armate, Sebastien Lecornu, ha supervisionato i negoziati per i principali accordi di difesa, mentre l’industria francese, rappresentata da giganti come Dassault Aviation e Thales, gioca un ruolo operativo essenziale nel fornire tecnologia avanzata al Qatar.
La collaborazione in materia di difesa tra Qatar e Francia ha raggiunto diverse tappe significative negli ultimi anni. Uno dei momenti più emblematici è stato l’acquisto da parte del Qatar di 36 caccia Rafale prodotti da Dassault Aviation, con un contratto iniziale firmato nel 2015 per 24 velivoli (valore: 6,3 miliardi di euro) e un’opzione esercitata nel 2017 per altri 12. Questi aerei, entrati in servizio nella Qatar Emiri Air Force, hanno rafforzato la capacità di deterrenza del Paese e simboleggiato la fiducia nella tecnologia francese.
Altri accordi includono la fornitura di sistemi di difesa aerea, elicotteri militari e navi da guerra. Nel 2016 il Qatar ha ordinato tre corvette classe Doha da Fincantieri, in collaborazione con aziende francesi per i sistemi di combattimento, un progetto che rafforza la capacità navale del Qatar nel Golfo Persico. Le esercitazioni militari congiunte, come quelle tenutesi nel 2023 tra le forze aeree dei due Paesi, hanno ulteriormente cementato questa partnership operativa, migliorando l’interoperabilità e la preparazione contro minacce comuni.
Questi accordi non solo potenziano le capacità militari del Qatar, ma contribuiscono anche alla stabilità regionale. La presenza di aerei Rafale e di una marina modernizzata consente al Qatar di partecipare attivamente alla sicurezza marittima nel Golfo, un’area cruciale per il commercio globale di energia, e di collaborare con la Francia nella lotta contro il terrorismo e la pirateria.
Guardando al futuro la partnership di difesa tra Qatar e Francia offre numerose opportunità, ma non è priva di sfide. Tra le opportunità spicca la possibilità di espandere la cooperazione in settori emergenti come la cybersecurity e l’intelligenza artificiale applicata alla difesa. Il Qatar, che ha investito molto nella sicurezza informatica in vista della Coppa del Mondo FIFA 2022, potrebbe collaborare con aziende francesi come Thales per sviluppare soluzioni innovative contro le minacce digitali, un’area di crescente rilevanza geopolitica.
Un’altra opportunità è rappresentata dal ruolo del Qatar come mediatore regionale. La Francia potrebbe sfruttare questa capacità per rafforzare la propria influenza in dossier come la stabilizzazione dell’Iraq o la gestione dei conflitti in Libia, dove entrambi i Paesi hanno interessi convergenti. Inoltre, l’espansione del progetto North Field del Qatar, che aumenterà la produzione di GNL del 64% entro il 2028, offre alla Francia, un importante cliente energetico, l’occasione di approfondire i legami economici e militari.
Tuttavia le sfide non mancano. La crescente concorrenza da parte di altri attori, come gli Stati Uniti, il Regno Unito e la Cina, potrebbe spingere il Qatar a diversificare ulteriormente i propri partner di difesa, riducendo la dipendenza dalla Francia. L’acquisto di Typhoon britannici o di sistemi americani potrebbe segnalare un cambiamento di priorità. Inoltre, le critiche alla Francia per il suo passato coloniale e le sue politiche in Medio Oriente potrebbero complicare la percezione pubblica della partnership nel mondo arabo, richiedendo una gestione attenta dell’immagine.
Il Qatar si trova in una posizione unica: come piccolo Stato con grandi ambizioni, deve bilanciare le sue alleanze per mantenere la propria autonomia strategica. Gli Stati Uniti rimangono il partner primario, grazie alla base di al-Udeid e alla designazione del Qatar come alleato non-Nato di rilievo nel 2022. Tuttavia, la Francia offre un’alternativa europea che consente a Doha di diversificare le sue fonti di armamenti e tecnologia, riducendo il rischio di sovra-dipendenza da Washington.
La competizione si intensifica anche con il Regno Unito, che ha rafforzato i legami con il Qatar attraverso accordi come il Typhoon Partnership, e con la Cina, che cerca di espandere la propria influenza nel Golfo con offerte tecnologiche a basso costo. Per la Francia, mantenere la propria quota di mercato richiede non solo eccellenza tecnologica, ma anche flessibilità diplomatica e incentivi economici, come i joint venture nel settore della difesa.
La partnership di difesa tra Qatar e Francia è destinata a rimanere un pilastro della loro relazione strategica, con il potenziale di plasmare il futuro della sicurezza regionale. Sotto la guida di leader visionari e grazie a una storia di successi condivisi, i due Paesi sono ben posizionati per affrontare le sfide del XXI secolo. Tuttavia il Qatar dovrà navigare con attenzione tra la fedeltà ai suoi alleati tradizionali e la pressione per diversificare, mentre la Francia dovrà dimostrare di poter competere in un’arena globale sempre più affollata. Per ora, questa alleanza rimane un esempio di come interessi reciproci e pragmatismo possano generare stabilità in un mondo incerto.