Qatar. Notevole aumento della spesa militare negli ultimi anni

di Elvio Rotondo

La regione del Golfo rappresenta il centro didinamiche geopolitiche, economiche ed energetiche che caratterizzano il Medio Oriente in generale. I rapporti tesi tra quattro attori, Iran, Qatar, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti hanno determinato preoccupazione per la stabilità e la sicurezzanell’area.
Nel 2017 è sorto un contenzioso in cui l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti (EAU) hanno tagliato ogni legame con il Qatar, al quale hanno imposto sanzioni. Oltre a loro Bahrain, Egitto e altri paesi islamici hanno rotto i rapporti col Qatar, accusandolo del sostegno a gruppi integralisti come Hamas, dell’appoggio alla destabilizzazione iraniana nella regione, e dei Fratelli Musulmani in Egitto.
Il Qatar successivamente ha rafforzato le relazioni con la Turchia e ha trovando una sponda preziosa nell’Iran, soprattutto per la creazione di un ponte aereo che garantisse i rifornimenti essenziali per la popolazione qatarina.
Il Qatar è un piccolo e ricchissimo paese con un territorio che comprende il deserto arido e una lunga costa di spiagge e dune nel Golfo Persico. Oltre al petrolio il Qatar è il principale esportatore al mondo di gas. Ha una popolazione che supera i due milioni di abitanti. Nel Paese è situata la più grande base aerea USA di tutto il Medio Oriente, la base aerea di al-Udeid, situata a sud-ovest di Doha, che ospita oltre 11mila persone tra americani e le forze della cosiddetta coalizione internazionale anti-ISIS. La base è stata utilizzata per la prima volta dagli Stati Uniti nel 2001 per condurre le proprie operazioni in Afghanistan, ed è la sede avanzata del quartier generale del Comando Centrale delle forze aeree degli Stati Uniti, dell’US Combined Air and Space Operations Center e del 379th Air Expeditionary Wing. Dal 2003 il Qatar ha contribuito con più di 8 miliardi di dollari allo sviluppo della base aerea di al-Udeid. Nel 2016 è stata usata come base dei bombardieri B52 per compiere raid aerei contro l’Isis in Iraq e Siria.
Gli USA sono presenti anche nell’altra base militare in Qatar, Camp As-Sayliyah, che funge da centro logistico e ospita elementi del Comando centrale dell’esercito statunitense.
Inoltre, Doha mantiene un ruolo diplomatico di mediazione nelle trattative tra governo Usa e talebani.
Nel mese di gennaio di quest’anno, durante il secondo Dialogo strategico USA-Qatar a Doha, alla presenza del segretario di Stato americano Michael Pompeo e del vice primo ministro e ministro degli Affari esteri del Qatar, Sheikh Mohammed bin Abdulrahman al-Thani, è stato firmato il Memorandum of Understanding tra i due paesi. Secondo il Dipartimento della Difesa, l’accordo contribuirà a promuovere l’interoperabilità, sostenere la stabilità regionale e riaffermare il partenariato di difesa tra i due paesi. Inoltre l’accordo segna un passo significativo verso la formalizzazione dell’impegno del Qatar (nella prima edizione del dialogo strategico) per sostenere i costi di sostegno e i futuri costi infrastrutturali della base aerea di al-Udeid. Il Qatar si è impegnato ad espandere le strutture presso le basi utilizzate dalle forze statunitensi nel paese ed allineare le procedure operative con gli standard NATO, aumentando così la capacità operativa degli Stati Uniti e delle forze di coalizione di stanza in Qatar.
Per quanto riguarda le spese militari del Qatar, Doha stanzierebbe circa un quarto del bilancio dello Stato, anche se queste non possono essere stimate per gli anni successivi al 2010, quando si attestava intorno al 1,9 miliardi dollari circa l’1,5% del PIL. Secondo lo Stockholm International PeaceResearch Institute (SIPRI), tra il 2002 e il 2010 la spesa militare del Qatar è stata molto più bassa in termini assoluti e in percentuale del PIL rispetto a quella degli altri tre paesi del golfo sopra riportati.
Nel 2011 il Qatar è stato coinvolto nei conflitti in Libia e in Siria e ha iniziato a rimodellare completamente le sue forze armate, che fino a quel momento erano modeste. Sebbene l’attuale livello di spesa militare del Qatar non sia noto, i dati pubblici che mostrano un aumento del numero e delle dimensioni dei contratti di armi con i fornitori stranieri indicano che negli ultimi cinque anni si è registrato un notevole aumento della spesa militare. Il valore totale dei contratti firmati nel periodo 2014-18 è stato di almeno 50 miliardi di dollari.
Tra il periodo 2009 – 2013 e il periodo 2014 – 2018 il volume delle importazioni di armi del Qatar è aumentato del 225%.
Sicuramente la crisi con i paesi arabi del 2017 haportato Doha a intraprendere un moderato riarmo.
Gli Stati Uniti sono stati i principali fornitori di armi del Qatar nel 2014-2018, seguiti dalla Germania. Nel 2014-2018 le consegne includevano 9 sistemi di difesa aerea e missilistica PAC-3 Patriot dagli USA, 62 carri armati Leopard-2 dalla Germania e missili balistici a corto raggio provenienti dalla Cina.
Nello stesso periodo un certo numero di contratti per volumi ancora maggiori sarebbe stato firmato per la fornitura di armi per tutte le forze armateqatarine. Tra questi c’erano ordini per 36 aerei da combattimento F-15QA e 24 elicotteri da combattimento Boeing AH-64E Apache dagli USA, 24 aerei da combattimento Typhoon dal Regno Unito e 36 aerei da combattimento Rafale dalla Francia. Nel 2025, una volta che questi velivoli saranno stati consegnati, il Qatar disporrà di 96 aerei da combattimento avanzati, equipaggiati con missili cruise e altre armi guidate. Questi sostituiranno l’attuale flotta del Qatar di 12 aerei da combattimento. Altri importanti acquisizioni includono 4 fregate provenienti dall’Italia, 490 veicoli corazzati dalla Francia e 641 veicoli corazzati dalla Turchia. Nel 2018 il governo qatarino e i vertici di Leonardo hanno siglato un contratto per l’acquisizione di 28 elicotteri NH-90.