di Giuseppe Gagliano –
I combattenti ribelli affiliati all’ISIS hanno ucciso almeno 38 persone in un attacco notturno contro un villaggio situato nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo. Gli aggressori hanno utilizzato pistole e machete per attaccare i residenti del villaggio nel territorio di Beni, nella provincia del Nord Kivu. Funzionari locali hanno attribuito l’attacco alle Forze Democratiche Alleate (ADF), un gruppo che aveva giurato fedeltà all’ISIS nel 2018. Nonostante le operazioni congiunte degli eserciti congolese e ugandese contro le ADF, gli attacchi mortali contro i civili continuano. La regione orientale della RDC è afflitta da decenni di violenze da parte di gruppi armati, con milioni di persone sfollate a causa dei conflitti.
La presenza del terrorismo islamico nella regione orientale della Repubblica Democratica del Congo (RDC) è un fenomeno complesso e radicato che coinvolge principalmente il gruppo noto come Forze Democratiche Alleate (ADF). Originariamente costituito negli anni ’90 in Uganda, l’ADF ha iniziato come movimento ribelle contro il governo ugandese. Tuttavia col tempo il gruppo ha spostato le sue operazioni nella parte orientale della RDC, trovando un terreno fertile per le sue attività a causa dell’instabilità cronica della regione.