RD Congo. L’uomo politico di lunga data Vital Kamerhe è stato condannato a vent’anni di reclusione

di Alberto Galvi –

Nei giorni scorsi la Corte suprema della RDC (République Démocratique du Congo) presieduta dal giudice Pierrot Bankenge, ha giudicato colpevole Vital Kamerhe leader del partito UNC (Union for the Congolese Nation) e un alto funzionario presidenziale per appropriazione indebita di fondi pubblici.
Il procuratore Kisula Betika Yeye Adler aveva chiesto al giudice di condannare Kamerhe a un massimo di venti anni che gli sono stati attribuiti nella condanna.
L’uomo politico ha tuttavia negato il furto di denaro destinato all’edilizia popolare nell’ambito del programma di costruzioni 100 giorni.
Vital Kamerhe è stato nominato Capo di Stato maggiore del presidente Felix Tshisekedi ed è stato dichiarato colpevole di appropriazione indebita di fondi pubblici per un valore di circa 48,8milioni di dollari insieme al suo co-accusato, l’uomo d’affari libanese Jammal Samih, che sarebbe stato espulso al termine della sua pena.
Da quando è stato arrestato nella prigione di Makala a Kinshasa, Vital Kamerhe ha scambiato informazioni direttamente, o tramite intermediari con sua moglie Hamida Shatur, con il presidente Félix Tshisekedi e sua moglie, Denise Nyakeru Tshisekedi.
In effetti, il Presidente ha iniziato a interrogare il suo Capo di Stato maggiore sul suo coinvolgimento sulla presunta appropriazione indebita di fondi pubblici collegati al programma di costruzioni 100 giorni.
Originario della provincia del Kivu meridionale, Kamerhe è stato una figura centrale nella vita politica della RDC dall’inizio del nuovo millennio, da quando era un pilastro del governo dell’ex presidente Joseph Kabila prima di collaborare con Tshisekedi.
Kamerhe ha sostenuto il presidente Tshisekedi nella sua fortunata campagna elettorale del 2018 in cambio del suo sostegno per la prossima elezione nel 2023. Il suo arresto l’8 aprile ha causato scompiglio all’interno della coalizione che sostiene il governo.
Il leader politico è stato infatti nominato premier da Félix Tshisekedi, il 7 aprile 2019. Attualmente il premier è Sylvestre Ilunga Ilunkamba.
I sostenitori di Kamerhe affermano che il caso è volto a bloccare le sue possibilità di sfidare Tshisekedi alle prossime elezioni del 2023, dopo che i pubblici ministeri hanno chiesto che gli fosse proibito di ricoprire cariche pubbliche per dieci anni.
Alcuni giorni fa, il ministro della Giustizia ha rivelato che l’ex giudice Raphael Yanyi, che in origine si diceva fosse morto di infarto il mese scorso, è stato effettivamente assassinato. Tuttavia, ci sono diverse discrepanze sul caso e la famiglia di non crede alla versione ufficiale degli eventi.
Kamerhe è apparso all’udienza di tre ore in tribunale nella prigione di Makala Kinshasa all’aperto con una giacca da prigione blu e gialla e indossava anche una mascherina per proteggersi dal coronavirus. L’uomo politico è apparso al processo trasmesso in diretta sulla televisione di Stato.
Dopo questa sentenza nel Paese ci sarà una campagna di sensibilizzazione per rinnovare il sistema giudiziario e per sradicare la corruzione ormai endemica nel Paese.
Kamerhe è un personaggio politico che è stato per molti anni l’ago della bilancia della politica congolese ed è per questo che la sentenza è molto importante anche se di fatto non cambierà nulla per la popolazione, che dovrà continuare a vivere in uno dei Paesi più corrotti al mondo.