RD Congo. Movimenti accusano, ‘dirottati i fondi minerari per lo sviluppo’

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Le autorità della Repubblica democratica del Congo (Rdc) avrebbero trattenuto, impegnandoli spesso per spese futili, parte dei fondi delle royalties minerarie destinati allo sviluppo delle comunità locali. E’ l’accusa che diversi esponenti della società civile congolese hanno mosso al governo di Kinshasa nell’ambito della quarta edizione del forum dell’Alternative Mining Indaba (Ami).
L’incontro, che si è tenuto a Lubumbashi, terza città del Paese, è promosso dall’organizzazione regionale indipendente Southern Africa Resource Watch (Sarw) che riunisce operatori delle compagnie minerarie, istituzioni e organizzazioni della società civile di diversi Paesi dell’Africa centrale e meridionale, tra i quali la Repubblica democratica del Congo, Zambia e Sudafrica. Nel corso della conferenza e’ stato affermato che tra il 2018 e il 2019 le società minerarie hanno destinato a un fondo per lo sviluppo delle comunità locali 114 milioni di dollari.
L’attivista Jean Pierre Muteba ha affermato che i fondi sono stati impiegati per “acquistare jeep” e incrementare in modo “astronomico” i compensi di alcuni consiglieri locali. Gli ha fatto eco anche Claude Kalaba, portavoce del vescovo di Lubumbashi, che ha lamentato “l’impunita’” di chi gestisce malamente i fondi.
Il comparto delle miniere costituisce circa l’80 per cento delle esportazioni del Congo. Il titolare del ministero dedicato, Willy Kitobo, ha dichiarato nel corso del forum che è in preparazione un disegno di legge che introduce una regolamentazione della gestione delle royalties.