RDC. Accuse al Ruanda di sostenere il gruppo ribelle M23 marzo

di Alberto Galvi –

Lo scorso 30 maggio in occasione di una manifestazione centinaia di attivisti della RDC (Repubblica Democratica del Congo) hanno accusato il Ruanda di sostenere il gruppo ribelle M23 marzo (Movimento 23 marzo). I manifestanti chiedevano la fine delle relazioni diplomatiche con il Ruanda e l’espulsione dell’ambasciatore di stanza a Kinshasa: la RDC sta rispondendo a una nuova campagna di violenza da parte dell’M23 marzo nell’est del paese, iniziata il mese scorso dopo quasi un decennio di relativa calma.
La scorsa settimana i combattenti del gruppo M23 marzo sono avanzati fino a 20 chilometri da Goma e hanno occupato la più grande base dell’esercito nell’area. Le autorità congolesi hanno affermato di aver trovato equipaggiamento militare che sarebbe stato fornito dal Ruanda al gruppo M23 marzo.
Le relazioni tra i due paesi sono tese dal genocidio ruandese del 1994, poiché c’è stato un afflusso massiccio di profughi ruandesi nella RDC orientale. Tuttavia sembra che le cose abbiano iniziato a cambiare dopo che fu entrato in carica nel 2019 il presidente della Repubblica Democratica del Congo Felix Tshisekedi. La RDC è stata ammessa ad aprile nell’EAC (Comunità dell’Africa Orientale), che comprende Burundi, Uganda, Tanzania, Sud Sudan, Kenya e Ruanda. I sette Stati fanno anche parte della più ampia ICGLR (Conferenza Internazionale sulla Regione dei Grandi Laghi). Nelle settimane successive all’integrazione della RDC, l’EAC ha avviato i negoziati in un vertice a Nairobi con dozzine di gruppi ribelli nella parte orientale della RDC, incluso l’M23 marzo per discutere i termini di un accordo di amnistia. Kinshasa accusa Kigali anche di far naufragare il processo di pace mediato dal presidente keniota Uhuru Kenyatta, che detiene la presidenza di turno del gruppo dell’EAC. Il Ruanda nega di sostenere i ribelli e le relazioni tra i due paesi si sono inasprite nell’ultimo mese.
Alcuni membri del gruppo etnico tutsi rappresentano la leadership del gruppo M23 marzo e affermano di voler combattere contro la milizia FDLR (Forze Democratiche per la Liberazione del Ruanda), fondata dagli hutu fuggiti dal Ruanda. I ribelli erano stati incorporati nell’esercito congolese in base a un accordo di pace firmato il 23 marzo 2009, mentre nel 2012 si sono ammutinati e hanno dato vita al gruppo M23 marzo.
L’attuale disputa diplomatica sembra essere stata innescata dai combattimenti tra le forze della Repubblica Democratica del Congo e l’M23 marzo su diversi fronti nel Nord Kivu, e dai soldati ruandesi detenuti.